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domenica 8 novembre 2009

Tintore vino della Costiera Amalfitana

     Sui terrazzamenti, sospesi sull'incanto della Divina Costiera, quattro coraggiosi ed entusiasti vignaioli, sono impegnati a recuperare e rilanciare un vino centenario, il Tintore Rosso, un nettare che comprende un gruppo di varietà di uve accomunate dalla caratteristica di conferire notevole, intenso colore al vino, ma molto diverse per gli altri caratteri morfologici.

     La contrada d'elezione di questo magnifico vino che risale all'800, trascurato e solo nel 2005 per l'entusiasmo di Luigi Reale in sinergia con un giovane enologo irpino, Sebastiano Fortunato, riportato alla ribalta con circa duemila bottiglie prodotte lo scorso anno, Tramonti, poco più di cinquemila abitanti, danneggiato dal sisma del 1980, nel vallone sul versante meridionale dei Monti Lattari, da Amalfi salendo verso Minori, Maiori, il valico di Chiunzi, tra splendidi vigneti, pergolati e chiese rupestri, su una delle strade più famose e tortuose del mondo, con frequenti tratti a spettacolare precipizio e splendide viste su Capri, Li Galli, in un panorama mozzafiato sulla costiera, poco frequentata dal turismo di massa.

    Un seminario-degustazione di questo particolare vino si è tenuto, presso le Cantine Astroni di Agnano, coordinato dal giornalista enogastronomico, Luciano Pignataro, in una affollatissima sala con rappresentanti dell'Ais (Associazione italiana sommelier) di Napoli e Ais (Costa d'Amalfi) e la partecipazione dei titolari delle aziende, Reale, Monte di Grazia e Tenuta San Francesco di Gete, frazione di Tramonti, dove hanno sede le aziende produttrici. A fare gli onori di casa, Gerardo Vernazzaro, proprietario della location ospitante e consulente enologo.

   Secondo gli esperti, la caratterizzazione molecolare del Dna delle varietà campane ha evidenziato una relativa parentela genetica della Tintore di Tramonti con altre varietà ad uva ricca di colore, come "Olivella" e "Mangiaguerra". Il vitigno è presente in modo rilevante, nel comune di Tramonti e nella Valle dell'Irno e, sporadicamente nelle altre aree vitate della Costiera. E' un vitigno di medio vigore e di bassa fertilità. Alla maturazione (intorno alla prima decade di ottobre) che coincide con l'arrossamento tipicamente molto marcato del raspo e dei pedicelli, mostra un buon livello di zuccheri e di acidità totale. Ottimo al palato. Di lunga conservazione si adatta molto bene a formaggi stagionati, salami, ragù. Il prezzo piuttosto alto, per i rossi campani, supera i 15 euro.

   

 

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