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venerdì 4 dicembre 2009

FINI LEGGE CICERONE E PENSA AD OTTAVIANO

GIANFRANCO FINI sta leggendo l'ottima biografia di Cicerone scritta da Emanuele Narducci. Il Presidente della Camera, secondo persone a lui vicine, ritiene che l'attuale situazione sia simile a quella in cui si trovo' immerso il grande oratore romano durante il passaggio dalla Repubblica all'Impero. Giulio Cesare, per Fini, fu Bettino Craxi, il vero teorico del superamento della Repubblica. Berlusconi invece sarebbe identificabile con Marco Antonio, colui che ne raccolse l'eredita' aprendo la strada alla monarchia imperiale, impersonata successivamente da Ottaviano. E indovinate chi sarebbe, secondo Fini, il novello Ottaviano? Per Bruto lo sguardo di Fini si rivolge a Di Pietro, mentre tutto sembra confermare che quello che manca e' Cicerone: da non dimenticare che se questi inizialmente si pose dalla parte di Pompeo, era in realta' un ammiratore di Cesare. Potrebbe essere Casini? No, troppo 'ini'.
SILVIO BERLUSCONI non pare preoccupato dall'imaginazione politica di Fini, ne' di fare la fine di Antonio, e si gode la lettura del romanzo esoterico 'Il Viaggiatore di Agartha' dell'argentino Abel Posse.
Ma all'estero che succede? IL PRESIDENTE AMERICANO BARACK OBAMA, dopo aver lasciato d'un lato i romanzi dell'estate, dopo i 'successi' cinesi e' impegnato in questi giorni nella lettura del saggio di Fareed Zakaria ''The Post-American World'' in cui si postula la grande crescita di Cina e India a dispetto di Stati Uniti, Germania o Giappone, una tesi niente affatto originale e forse Obama sta perdendo tempo prezioso...
IL PRESIDENTE FRANCESE NICOLAS SARKOZY da parte sua ha detto di non avere alcuna intenzione di leggere ''La Princesse de Clèves''. E il classico di Madame de La Fayette ha subito avuto un'impennata nelle vendite. Ma sappiamo che Sarko, malgrado le bambole vodoo, sa quello che fa...
LA CANCELLIERA TEDESCA ANGELA MERKEL, dopo aver messo da parte Herta Muller, si dedicherebbe invece soprattutto alle email che le giungono dai suoi elettori...
(New York Times,Telegraph,Le Monde,Suddeutsche Zeitung,Il Tempo).

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