Pagine

giovedì 21 gennaio 2010

Carnevale 2010 in Sardegna

La sardegna è conosciuta per essere una destinazione estiva dove dedicarsi ad un turismo balneare, in primis. Altro spazio trovano in percentuale più bassa il turismo sportivo, naturalistico e culturale. Durante tutto l'anno l'isola propone una serie di appuntamenti di vario genere che rappresentano occasioni originali per trascorrere delle vacanze in sardegna. Il calendario offre sia eventi in sardegna unici, come un concerto o una mostra fotografica, che eventi che si ripetono ogni anno, quali sagre, feste sacre e profane o altre manifestazioni (un esempio su tutti è Autunno in Barbagia).

Il viaggiatore più curioso e interessato avrà opportunità di visitare le località meno conosciute e pubblicizzate dell'isola, così come di conoscere monumenti e locations insoliti, scoprendo inoltre i volti della Sardegna in stagioni diverse dall'estate.

In questo periodo dell'anno l'isola offre stupendi riti del Carnevale, che presentano tante sfaccettature affascinanti. Tra i più suggestivi e originali vi sono i festeggiamenti che si svolgono nei paesi della Barbagia che rievocano il rapporto tra l'uomo e la natura, indossando maschere dalle sembianze umane e animali, abiti di pelli di capra, orbace e grosse campane. Il più celebre è il Carnevale di Mamoiada, piccolo paese della Barbagia poco distante dal massiccio del Gennargentu e dal Supramonte di Orgosolo, che attira ogni anno numerosi turisti. Le maschere protagoniste sono i Mamuthones e gli Issohadores, che appaiono la prima volta per la festa di Sant'Antonio (16-17 gennaio), poi la domenica di carnevale e il martedì grasso.

Di grande fascino e originalità sono i carnevali a cavallo. Tra questi, la Sartiglia di Oristano, città situata sulla costa occidentale, è la più importante. E non solo, è una delle più scenografiche della Sardegna. Il nome pare derivi da "Sors", che significa fortuna, o da "Sortilla/Sortija", che significa invece anello rispettivamente in catalano e castigliano. Consiste in corse a cavallo, traenti origine nelle giostre equestri medievali e legate alla fertilità della terra, di uomini mascherati, vestiti secondo rituali solenni, che tentano di infilzare delle stelle con un anello al centro attraverso l'uso di una spada. Oltre a queste corse, sfilano a cavallo uomini e donne che indossano antichi costumi medievali.

Diverso, irriverente e colorato, è il Carnevale di Tempio, svoltosi per la prima volta nel 1956, imperniato quasi totalmente sulla figura di Re Giorgio, un fantoccio che incarna il potere in tutte le sue forme che viene processato e bruciato in piazza. La sua entrata trionfale in città segna l'inizio del carnevale, mentre la fine è segnata dal falò allestito per bruciarlo.

Per completare il quadro delle manifestazioni carnevalesche sarde va citato il Carnevale di Bosa, la città sul fiume Temo nel nord ovest dell'isola. Il Karrasegare Osinku, così chiamato, ha mantenuto la caratteristica di essere un festeggiamento non organizzato che coinvolge tutta la comunità e rende i ruoli sociali meno rigidi. È una manifestazione che ha sapore è parodistico e ironico, mettendo in scena eventi che coinvolgono gli abitanti del paese attraverso l'esecuzione di canti satirici e travestimenti simbolici (come le maschere in bianco rappresentanti le anime del Carnevale che sta finendo).

Laura Boi

Nessun commento:

Posta un commento