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martedì 2 febbraio 2010

La sicurezza del personale sanitario nella manipolazione di chemioterapici antiblastici: Securmix


Studi clinici dimostrano che i citostatici hanno un'alta incidenza d'effetti collaterali. L'interazione con queste sostanze può causare azione carcinogena, mutagena, irritante, vescicante e sono possibili, inoltre, reazioni di tipo allergico.


Da ciò va opportunamente valutato il potenziale rischio per il personale addetto alla manipolazione dei farmaci chemioterapici antiblastici.
Sono farmaci pericolosi anche in piccole quantità e, attualmente, non è possibile determinare la soglia
minima di rischio nel luogo di lavoro.


L'incremento del numero e dell'uso di citostatici nel corso di questi ultimi anni ha aumentato considerevolmente il rischio di chi si occupa della manipolazione di questi farmaci ad azione antiblastica.


Studi randomizzati sul personale che manipola i farmaci chemioterapici antiblastici hanno rivelato la presenza nelle urine di queste sostanze mutagene e la presenza di valori superiori ai normali in termini di alterazioni e mutazioni genetiche.
Analisi svolte da organismi internazionali hanno valutato necessario ed urgente migliorare gli attuali standard di sicurezza. La manipolazione dei citostatici deve avvenire perciò in accordo con una normativa specifica che stabilisce come obiettivo fondamentale la protezione per la riduzione del rischio di contaminazione.
I dispositivi utilizzati per la preparazione e la somministrazione devono garantire la massima sicurezza a tutto il personale sanitario così come al paziente: diventa importante valutare il rischio iniziando dalla fase di manipolazione e finendo a quella di somministrazione per cercare di minimizzarlo il più possibile.


Alcune aziende consapevoli della necessità di aumentare la sicurezza del personale sanitario, hanno
progettato alcuni sistemi di sicurezza a circuito chiuso.


Il gruppo Eurospital S.p.A. forte di una esperienza nel campo della prevenzione del rischio chimico e infettivo in ambito ospedaliero ha sviluppato e introdotto in questo settore il Dispositivo Medico SecurmixTM, un sistema pensato appositamente per le operazioni di manipolazione dei farmaci chemioterapici antiblastici al fine di renderle semplici (per una corretta memorizzazione della procedura da parte degli operatori e per ridurre il rischio di movimenti ed operazioni affrettate) e sicure (per evitare la contaminazione con un farmaco cancerogeno pericoloso).


Securmix, è disponibile in due versioni, entrambe dotate di filtro idrofobico da 0,22 micron:

- Securmix flaconi: per il collegamento per il collegamento a flaconi in vetro, con attacco luer lock con la siringa e aggancio di sicurezza al flacone;

- Securmix sacche: Per il collegamento a sacche in plastica, con attacco luer lock per la siringa e aggancio di sicurezza sul punto di iniezione.

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