Alla foce del fiume Tagliamento, confine naturale tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, sopravvive uno degli ultimi tratti di costa incontaminata dell’intero Adriatico: un susseguirsi di dune e zone umide che ci ricordano come si presentasse la costa del Friuli solo 60 anni fa, prima delle grandi bonifiche e della costruzione degli hotel a Bibione e a Lignano Sabbiadoro.
Un ambiente meraviglioso ed allo stesso tempo fragile e vulnerabile, con lo spettro della cementificazione che aleggia a ogni nuova modifica di piano regolatore. Un ambiente da conoscere, da vivere, con una semplice escursione pomeridiana, bella
soprattutto in inverno, in perfetta solitudine ed armonia con gli elementi, o a tarda primavera, quando nel sottobosco sbocciano profumatissime centinaia di orchidee selvagge.
E’ possibile visitare questa zona grazie ad un percorso che inizia appena fuori Bibione e che, grazie ad una strada sterrata e ad alcuni tratti di attraversamento del litorale sabbioso, vi guiderà attraverso boschi di pino nero (piuttosto insoliti così vicini al mare) e lecci, zone umide di grande valore naturalistico e praterie sorprendenti. La fauna che è possibile incontrare in questi ambienti è di straordinario valore: daini ‘Cervus Dama’, rane dalmatine, testuggini di Hermann, vipere, gruccioni, toporagni acquatici, caprioli e naturalmente miriadi di insetti e invertebrati.
Il punto forse più spettacolare di tutto l’itinerario si incontra nei pressi del faro di punta Tagliamento, quando le zone umide cedono il posto a piccole praterie che, nella stagione giusta, si presentano cosparse di orchidee spontanee.
Nessun commento:
Posta un commento