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martedì 30 marzo 2010

FederFauna sui risultati elettorali. Il valore della cultura rurale.



FederFauna - Ufficio Stampa
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FederFauna sui risultati elettorali. Il valore della cultura rurale.

Primo dato significativo: Maroni ha confermato gia' ieri pomeriggio che "l'affluenza al voto nelle nove regioni gestite dal ministero dell'Interno e' stata pari al 65%, con un calo del 7% rispetto alla precedente tornata elettorale regionale" il che sta probabilmente a significare che ad una brutta campagna elettorale, sia da destra che da sinistra, gli Italiani hanno preferito non rispondere. O forse hanno voluto dire che non trovano nella politica le risposte che vorrebbero. 7 Regioni tra cui Emilia Romagna e Toscana, com'era prevedibile sono andate al centrosinistra, mentre 6 tra cui Lombardia e Veneto, com'era altrettanto prevedibile sono andate  al centrodestra. Naturalmente, come sempre, i primi commenti di tutti sono stati di soddisfazione (tutti hanno vinto!?) anche se, quando qualcuno vince, qualcuno deve ben perdere! Secondo dato significativo: partito dell'astensione a parte, sicuramente ha vinto la Lega Nord e c'e' stato un exploit della lista 5 Stelle Grillo nelle cinque regioni in cui si e' presentata. Chi ha perso? Limitiamoci a rispondere: chi non ha vinto. Leggendo i commenti sui vari forum vicini all'ambiente rurale, che la Lega aumentasse il proprio consenso si percepiva gia' da tempo, visto che anche se qualche scettico criticava l'operato della Martini o qualche scivolone di Zaia, veniva subito ammutolito da chi, convinto, sosteneva che l'animalismo sia una bizza di qualche elemento, forse addirittura temporanea, ma che il partito parli la lingua delle campagne e riconosca il valore della cultura rurale. Fa piacere sapere che in Veneto per il Pdl sia stata riconfermata Elena Donazzan con una barca di preferenze e che ben meno ne abbia raccolte l'esponente LAC Andrea Zanoni in lista con l'Idv, che i Verdi siano quasi spariti. Per quanto riguarda la Lega, fa sperare il fatto che gli animalisti avessero pesantemente criticato le proposte di modifica alla legge sulla caccia presentate oltre che da Biava e Rossi del Pdl, anche appunto da Pini della Lega, e che in Lombardia avessero criticato la Lega per non essersi presentata a far passare quella "questioncina" da 6milioni di euro sul randagismo. Speriamo che un partito divenuto così forte cosi' velocemente, sappia contare quantomeno il sostanzioso numero delle persone scese in piazza il 9 marzo per difendere e promuovere la cultura rurale, pur sotto una pioggia battente, e paragonarlo, e' il caso di dirlo, con i 4 gatti che hanno partecipato alle recenti manifestazioni animaliste. Che non ceda alle lusinghe di chi non ha i numeri ma sicuramente sa meglio gestire parola e potere. Speriamo che non capiti mai piu' che cacciatori, agricoltori, allevatori siano "buoni per votare", ma poi "buoni per comandare" siano gli animalisti!...


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