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martedì 23 marzo 2010

FORESTE TROPICALI NEI LIBRI: ricerca WWF e Terra! in occasione della Fiera del Libro d Bologna

 

 

"LE FORESTE TROPICALI FINISCONO NEI NOSTRI LIBRI"

 

In occasione della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna

una ricerca del WWF Germania evidenzia il problema nel mercato dei libri per bambini

 

I processi di deforestazione sembrano inarrestabili, in particolare nel Sudest asiatico la metodica distruzione delle foreste di Sumatra ha diversi responsabili e oggi più che mai la richiesta di polpa per la carta sta dando un pericoloso impulso alla distruzione di quei paradisi. E' l'allarme lanciato in un rapporto del WWF, che insieme all'associazione Terra! richiama l'attenzione della società civile e dell'industria italiana in occasione della Fiera del libro per ragazzi di Bologna che si apre oggi.

 

Centinaia di libri per bambini sono stampati in Cina, dove due grossi gruppi Indonesiani quali APP e APRIL hanno il loro maggior mercato. Un'indagine realizzata dal WWF in Germania ha rivelato che su 51 libri per bambini stampati in Cina, 19 contengono fibre di legno tropicale, come la Shorea (meranti) o la Rhizophora, che provengono dalle ultime foreste naturali di Sumatra e del Borneo, che si contraggono sempre di più a causa della cupidigia dell'uomo e rappresentano l'ultima casa possibile per specie come la tigre di Sumatra, il rinoceronte di Sumatra, l'orango e l'elefante.

 

Le foreste pluviali indonesiane sono uno dei più importanti ecosistemi del pianeta, ospitano il 12% dei mammiferi, il 15% dei rettili e il 17% degli uccelli del pianeta, e sono la sola casa per numerose comunità indigene e l'unica opportunità di vita per milioni di persone che dipendono dalla foresta. Inoltre, la tutela responsabile di queste foreste è una garanzia di protezione dal cambiamento del clima: negli ultimi 20 mila anni hanno accumulato uno spesso strato di torba che ne fanno un immenso serbatoio di carbonio, oltre 300 tonnellate per ettaro. La loro distruzione è responsabile del 5% delle emissioni globali di gas serra, e fa dell'Indonesia il terzo paese per emissioni di CO2, dopo Cina e Stati Uniti.

 

La ricerca svolta in Germania desta grande preoccupazioni anche per il mercato italiano dove gli ambientalisti di Terra! hanno contato circa duecento titoli italiani per bambini stampati in Cina, Malesia o Thailandia, per conto di una ventina di editori. Le associazioni ambientaliste hanno espresso preoccupazione anche per il mercato della carta e dei libri stampati in Italia, poiché il nostro Paese è uno dei primi importatori europei di carta dall'Indonesia.

 

"Tutto questo non può lasciarci indifferenti - dichiara Massimiliano Rocco, responsabile TRAFFIC, Specie e Timber Trade del WWF Italia - Le nostre scelte quotidiane possono fare la differenza, quando acquistiamo un mobile, il parquet, la carta igienica, un libro o una risma di carta possiamo fare una scelta, possiamo acquistare un prodotto certificato e con questi semplici gesti possiamo decidere di offrire un futuro al nostro pianeta. Come noi anche le grandi società possono e devono decidere di anteporre gli interessi di noi tutti e del nostro pianeta ai loro interessi privati, di macchiarsi di verde scegliendo la strada di una seria responsabilità ambientale."

 

Le investigazioni di Terra! hanno messo in luce un'aggressiva campagna di espansione nel mercato italiano da parte del principale gruppo cartario indonesiano, Asia Pulp & Paper (APP), che nel frattempo ha aperto uffici in Italia, Spagna, Gran Bretagna e Germania.

 

"Numerosi editori e stampatori vengono contattati ogni mese con proposte vantaggiose in termini di prezzo e di credito - dichiara Sergio Baffoni, responsabile Campagna Foreste di Terra! - senza che siano a conoscenza dell'impatto ambientale causato dalla Asia Pulp & Paper. Questo gruppo è considerato infatti tra i principali responsabili della distruzione delle foreste pluviali di Sumatra, e la crescita delle vendite nel nostro Paese si tradurrà inevitabilmente in un'espansione ulteriore delle piantagioni di acacia, ai danni delle residue foreste naturali."

 

In occasione della Fiera del libro per ragazzi di Bologna, WWF e Terra! si rivolgono alle case editrici e alle aziende del settore cartario, invitandole a prendere coscienza dei rischi legati all'acquisto delle fibre indonesiane, e ad adottare misure volte a escludere dalla propria filiera la presenza di fibre di origine controversa o provenienti da foreste minacciate. La soluzione è nel progressivo aumento delle fibre tropicali con certificazione Forest Stewardhip Council (FSC).

 

 

Roma 23 marzo 2010

Ufficio Stampa WWF Italia 06 84497213, 377, 265, 463, 02 83133233

Ufficio Stampa Terra! 3357862360,  3483988680

 

 

 

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO

 

LE FORESTE TROPICALI NEI NOSTRI LIBRI: numeri, specie, mercati

 

 

Le foreste pluviali dell'Indonesia

Le foreste indonesiane sono uno dei più importanti ecosistemi del pianeta. Sono essenziali a specie animali come l'orango e la tigre di Sumatra, e ospitano il 12% dei mammiferi, il 15% dei rettili e il 17% degli uccelli del pianeta.  Le foreste pluviali dell'Indonesia sono essenziali alla sopravvivenza di 30 milioni di persone, tra cui 300 gruppi di numerose comunità indigene.

 

Fino agli anni Sessanta, oltre l'80% di queste foreste era intatto. Da allora il disboscamento illegale, la conversione delle foreste in piantagioni industriali, la corruzione del governo e la colonizzazione delle imprese si sono combinati per afferrare risorse in tutta la catena di isole, spazzando via le foreste, le specie e le comunità che si trovano nel loro percorso. Oggi, l'Indonesia ha il più alto tasso di deforestazione e metà delle sue foreste è andata perduta.

 

La deforestazione in Indonesia è guidata dalla domanda internazionale di tre voraci settori: la carta, il legno e l'olio di palma. La debolezza delle istituzioni e la diffusione della corruzione completano il quadro.

 

Circa un quinto delle emissioni globali di gas serra viene dalla distruzione delle foreste. Le foreste torbiere dell'Indonesia fanno molto di più: grazie a uno spesso strato di torba, accumulata negli ultimi 20 mila anni, custodiscono oltre 300 tonnellate di carbonio per ettaro. Ma quando queste foreste vengono abbattute e la torba drenata per farne piantagioni, la torba si asciuga, entra in contatto con l'ossigeno, iniziando a decomporsi, e il carbonio che contiene nel giro di pochi anni torna in atmosfera. Le emissioni provocate dalla distruzione delle foreste torbiere, fanno di un paese scarsamente industrializzato come l'Indonesia, il terzo emettitore di carbonio, dopo Cina e Stati Uniti, con una quota stimata tra il 6 e l'8% delle emissioni globali.

 

 

C'è deforestazione nei libri?

Numerosi editori, tipografie e rivenditori di carta acquistano senza saperlo prodotti legati alla deforestazione in Indonesia, e in particolare carta prodotta dai due colossi indonesiani del settore: Asia Pulp & Paper (APP), parte del complesso industriale Sinar Mas, e Asia Pacific Resources International (APRIL), parte del gruppo Raja Garuda Mas. Con controverse operazioni forestali, questi due gruppi cartari trasformano le foreste naturali in piantagioni, minacciando l'estinzione dell'orango, dell'elefante e della tigre di Sumatra, creando conflitti con le popolazioni locali e incrementando il cambiamento climatico.

Le fibre delle foreste pluviali si nascondono anche in centinaia di libri per bambini stampati in Cina, dove APP e APRIL hanno il loro maggior mercato. Un'indagine realizzata dal WWF in Germania ha rivelato che su 51 libri per bambini stampati in Cina, 19 contengono fibre di legno tropicale, come la Shorea (meranti) o la Rhizophora, che provengono da foreste naturali.

La ricerca svolta in Germania desta preoccupazioni anche per il mercato italiano: Terra! ha contato circa duecento titoli italiani per bambini stampati in Cina, Malesia o Thailandia, per conto di una ventina di editori.

 

 

Fibre tropicali nei libri

Il WWF ha condotto test su 51 titoli made in Asia, commercializzati in Germania da 43 editori. I libri sono stati scelti casualmente da ciascuna casa editrice e i test sono stati eseguiti sulle copertine e sulla carta delle pagine. L'analisi delle fibre ha rivelato la specie arborea da cui esse provengono e la percentuale contenuta (stimata in peso). In presenza di testi positivi, sono stati talvolta analizzati altri libri dello stesso editore.

In totale sono stati analizzati 51 libri, 19 dei quali contenevano fibre provenienti da foreste tropicali: circa il 40% dei libri analizzati.

 

Sui libri risultati positivi, 17 erano stampati in Cina, uno in Malesia e uno in Thailandia. Otto di questi libri rientrano nei 100 più venduti del settore. Su 19 libri, 12 (pari a circa il 60 per cento) contenevano fibre tropicali nelle pagine. In sette libri queste erano nella copertina. In due libri erano contenute in entrambi. Le fibre tropicali contenute ammontavano in media a un 20 per cento del totale. 

 

 

 

Libri contenenti fibre tropicali

 

Specie arboree rivenute

Le analisi hanno individuato la presenza di 17 specie arboree che difficilmente si trovano nelle piantagioni. Sono state identificate fibre di diverse specie tropicali (non di piantagione), anche se non è stato possibile individuare il genere. La parte del leone la fanno le specie arboree comuni nel Sud-est Asiatico. Una di queste specie (Rhizophora spp.) può essere ricondotta alla mangrovia. Le foreste costiere a mangrovie rappresentano un habitat delicatissimo e fortemente minacciato, ed è particolarmente che vengano abbattute per la produzione di carta.

 

Specie

Zona di crescita

Numero di specie

Specie nella Lista Rossa IUCN

Albizzia spp.

Fascia tropicale

Sconosciuto

Nessuna

Alphonsea spp

India e Ceylon

Sconosciuto

7

Calophyllum spp.

Sud-est Asiatico

190

47

Dacroydes spp

Sud-est Asiatico e Africa

Sconosciuto

11

Dillenia spp.

Sud-est Asiatico, Australia, Isole dell'Oceano Indiano

60

7

Dipterocarpus spp

Sud-est Asiatico

70

46

Endospermum spp.

Sud-est Asiatico, Australia

10

Nessuna

Eugenia spp

Fascia tropicale

1.000

158

Gonocaryum spp.

Sud-est Asiatico e Asia meridionale

10

Nessuna

Lithocarpus spp.

Sud-est Asiatico

300

14

Macaranga spp.

Prevalentemente Sud-est Asiatico

260-300

14

Michelia spp.

Sud-est Asiatico

70

8

Nephelium spp.

Sud-est Asiatico

20

3

Parashorea spp

Sud-est Asiatico

15

8

Rhizophora spp.

Fascia tropicale

10

1

Shorea spp.

Sud-est Asiatico

200

148

Stemonorus spp. (e Anacolosa spp.)

Sud-est Asiatico

Sconosciuto

Nessuna

           

 

 

 

 

I generi identificati

 

Dei 17 generi identificati nei libri tedeschi, fanno parte 472 specie registrate nella lista rossa dell'IUCN delle specie minacciate. Il genere dipterocarpus spp., si trova solo nel Sud-est Asiatico, e include 70 specie, 46 delle quali incluse nella lista rossa dell'ICUN. Si tratta comunque di generi che non vengono impiegati nelle piantagioni.

La conclusione logica è che i libri risultati positivi siano stati prodotti con fibre provenienti da preziose foreste tropicali, e con tutta probabilità dal taglio a raso di tali foreste.

 

Non va meglio per i libri stampati in Italia, divenuta oramai il primo importatore europeo di carta dall'Indonesia. Le investigazioni di Terra! mettono in luce un'aggressiva campagna di espansione nel mercato italiano da parte della  Asia Pulp & Paper (APP), che nel frattempo ha aperto uffici in Italia, Spagna, Gran Bretagna e Germania. Numerosi editori e stampatori vengono contattati ogni mese con proposta vantaggiose in termini di prezzo e di credito. Ma molto spesso non sono a conoscenza dell'impatto ambientale causato dalla APP.

 

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