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venerdì 28 maggio 2010
Caltagirone,aggredito Infermiere di pronto soccorso
Ancora una volta la violenza caratterizza i Pronti Soccorso dell’ASP 3 di Catania ,dopo il caso Acireale avvenuto nei mesi scorsi,oggi tocca anche al Pronto Soccorso di Caltagirone, dove per l’ennesima volta un infermiere adibito alle attività di Triage è stato aggredito in maniera gratuita dal padre di una bambina di 5 anni che già era sottoposta all’attenzione dei medici, per le cure del caso. Tutto è avvenuto improvvisamente ed in maniera repentina provocando al malcapitato infermiere una prognosi di 5 giorni, dovuta alle percosse subite. Una violenza forse inconcepibile che però si incastona in un contesto anomalo che non propone ad oggi nessuna sicurezza verso gli operatori sanitari. Quello dell’Asp 3 di Catania, infatti, è un problema comune a molti presidi ospedalieri che ad oggi non hanno un posto di Polizia o una forma di contenzione valida(Vigilantes) contro la violenza gratuita da parte di taluna utenza, praticamente una forma di lavoro in prima linea senza avamposto protettivo. Tra gli altri il Pronto Soccorso di Caltagirone effettua all’anno circa 40.000 prestazioni con una mole di lavoro che si estrapola nel triangolo territoriale ad alto rischio Mafioso che vede perifericamente presenti le città di Palagonia,Vizzini e Ramacca,un contesto quindi che pùo diventare improvvisamente pericoloso anche per la vita degli stessi operatori sanitari. Tra le righe le dichiarazioni non confortanti del Direttore Generale Dott. Calaciura , che in una sua nota alla stampa il 26 maggio ha dichiarato che l’ASP 3 stà provvedendo ad istallare un sistema di video sorveglianza senza però parlare di vigilanza o di mezzi di contenzione reali che possano dare ai Sanitari più esposti al pericolo una reale sicurezza nel posto di lavoro.
Maurizio Cirignotta
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