Se cantate musica del ‘500, se leggete sonetti di quell’epoca, potrebbero esservi familiari titoli come “L’umorista” o “L’invaghito”, e testi come “Oh che diletto mi riempi il petto” oppure “Maledetto sia l’aspetto…”.
Piccole perle che fanno invidia in un mondo di mezze misure, di bon ton, di equilibri sempre intatti. Invece quanto belli sono i barocchi improperi! Mi hai pestato un piede? Grido “Ahi ahi ahi” con tutto il fiato che ho, e ti mando pure dove devi andare, distratto e somaro che non sei altro! Osi non apprezzare i miei favori? Ti mando direttamente al diavolo, non senza prima una minaccia di avvertimento.
Insomma, espressioni a tinte forti, quelle che servono almeno per un attimo, perché sono la sola verità, che nasce ed esce direttamente dalla pancia. Poi, solo dopo, possiamo stemperare i toni, comprendere, prendere le distanze… insomma, farcene una ragione e continuare a sorridere, dissimulando indifferenza e una certa signorilità.
Riprendendo questo antico costume, arriviamo ad una nuova categoria. Dopo l’Invaghito, ultimamente “una mia amica” (si dice sempre così, per stare sul vago e in modo che non si capisca che capita pure a me, o a qualcuno che potrebbe leggermi) ha individuato la tipologia dell’Intimorito. Leggi alla voce: “ha i suoi buoni motivi, chissà che madre ha avuto, sarà stato scottato (solo lui!), le donne forti lo spaventano, forse non immagina che io abbia una simpatia per lui….”. E chi più ne ha più ne metta (donne, fatevi avanti, che di scuse da inventare e pure regalare agli intimoriti ne avrete una più del diavolo).
E tutte lì a pensare come fare a fargli passare le paure: abbasso le pretese, mi faccio le codine così sembro stupida, elimino i tacchi e giro “in sata” per togliermi 5 cm di altezza in modo che lui (nano) possa comunque svettare, e via così.
Arriva però un giorno in cui non se ne può più, persino la mia amica. Il giorno in cui qualcuno ti sibila in un orecchio che qualunque sia il problema, se si vuole si supera (compresa la mamma invadente, la ex onnipresente e la depressione sempre in agguato – e tralasciamo di considerare il potere seduttivo di un soggetto così…) . E’ il giorno in cui la mia amica esclama: “Non sarà un altro Intimorito!”, decide di non curarsi di lui, guarda (non troppo, se no si commuove) e passa. Passa oltre, sui suoi tacchi 7 (almeno), ancheggiando il giusto, e va verso un nuovo incontro, senza timori. E speriamo anche senza intimoriti.
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