METTI IN CONTO LA NATURA
APPELLO PER IL FINANZIAMENTO PUBBLICO DELLA RICERCA, CONSERVAZIONE E VALORIZZAZIONE SOSTENIBILE DEL PATRIMONIO NATURALE ITALIANO.
La conservazione della natura è il migliore degli investimenti che un Paese moderno e civile può fare nell’interesse dei suoi cittadini e delle generazioni future.
La conservazione della natura consente di:
- Garantire il nostro benessere: la biodiversità e gli ecosistemi sono alla base del nostro benessere e delle nostre economie e, non a caso, a livello internazionale si sta andando nella direzione di “mettere in conto” questo straordinario valore attraverso nuovi sistemi di contabilità nazionale che integrino il valore degli ecosistemi e della biodiversità nelle contabilità economiche.
- Contrastare più efficacemente le “calamità naturali”: la conservazione degli ecosistemi aumenta la capacità del territorio di resistere ad eventi metereologici intensi, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici, ridurre il rischio del dissesto idrogeologico, ridurre il danno delle alluvioni.
- Sostenere la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica: conoscere per conservare, lo studio della biodiversità, dei processi ecologici, delle dinamiche degli ecosistemi è fondamentale per trovare soluzioni innovative per il governo del territorio e proporre le giuste scelte per uno sviluppo economico sostenibile.
- Condurre esperienze educative e formative sul campo: la natura è la migliore delle scuole, costituisce un laboratorio privilegiato per la realizzazione di esperienze e pratiche sul campo che qualificano i percorsi formativi delle scuole di diverso ordine e grado.
- Promuovere lo sviluppo sostenibile e nuova occupazione: la natura è il principale attrattore dell’ecoturismo. Agriturismo, campeggio, equitazione, escursionismo, birdwatching, sono solo alcune delle attività ricreative che offrono opportunità di nuova occupazione e aumentano la qualità della nostra vita.
Ma il nostro Paese ancora non ha messo in conto la natura.
La manovra economica 2011-2012 approvata dal Parlamento nello scorso mese di luglio prevede il taglio del 50% dei finanziamenti ai Parchi Nazionali e un taglio di oltre il 60% dei trasferimenti alle Regioni ed Enti Locali nel settore dell’ambiente.
Mentre si riducono i finanziamenti pubblici per la conservazione della Natura il Governo e le Regioni adottano la Strategia Nazionale per la Biodiversità, in attuazione dell’art. 6 della Convenzione Internazionale sulla biodiversità.
Questo importante documento, atteso nel nostro Paese dal 1994, ha come finalità il coordinamento delle diverse politiche settoriali per includere obiettivi di conservazione della natura ed assicurare una maggiore efficacia ed efficienza delle azioni per la tutela della biodiversità realizzate a diversi livelli, internazionale, nazionale e regionale.
Senza risorse finanziarie nei bilanci del Ministero dell’Ambiente e delle Regioni dedicate alla sua attuazione la Strategia Nazionale per la Biodiversità rischia di restare però una lodevole dichiarazione d’intenti priva di ogni concreta operatività.
Inoltre, se con la prossima Legge Finanziaria non si porrà rimedio al previsto taglio del 50% dei finanziamenti ai Parchi Nazionali, saranno resi inefficaci alcuni dei principali strumenti per la conservazione della Natura ed una delle principali aree di lavoro della stessa Strategia Nazionale per la Biodiversità.
La conservazione della natura, come la sanità, l’istruzione, la cultura, rappresenta un bene pubblico collettivo e deve essere garantita da una adeguata spesa pubblica.
In previsione dell’approvazione della nuova Legge Finanziaria e dei bilanci regionali, il WWF Italia chiede al Governo ed alle Regioni di assicurare:
- adeguati finanziamenti che siano gestiti su scala nazionale dal Ministero dell’Ambiente e in ambito locale dagli Assessorati regionali all’ambiente per realizzare gli obiettivi e gli interventi previsti nella Strategia Nazionale per la Biodiversità e nei Piani d’azione delle Regioni;
- le risorse indispensabili per la gestione delle aree naturali protette, superando il taglio del 50% dei finanziamenti ai Parchi Nazionali già nella prossima Legge Finanziaria;
- adeguate risorse per: sostenere la ricerca scientifica per la conservazione della biodiversità; il monitoraggio delle specie e degli habitat; la gestione dei musei scientifici, degli ecomusei, degli orti botanici e dei centri per la conservazione ex situ; incentivare l’innovazione nella progettazione e realizzazione degli interventi sul territorio.
- le risorse indispensabili per: sostenere l’educazione ambientale, mantenendo operativo il sistema INFEA (la rete dei centri di educazione e formazione ambientale) delle Regioni; accrescere le competenze tecniche; garantire l’informazione diffusa ai cittadini.
Nessun commento:
Posta un commento