Nel grande mare del mercato dell’arredamento non è sempre semplice individuare la rotta giusta nei propri acquisti. Scegliere un mobile, infatti, rappresenta un investimento che deve tenere conto non soltanto delle qualità estetiche, ma anche di quelle legate ai materiali e alla sua progettazione.
- Qual è lo scenario "qualitativo" del mercato dell'arredo oggi?
“Lo scenario è decisamente variopinto. Negli ultimi dieci o forse venti anni lo scenario si è modificato, passando da una asserzione di qualità “neonata” e non misurata ad una definizione con connotati precisi e verificabili. Si può trovare pertanto chi fa della qualità misurata un assunto imprescindibile, chi lo dimostra con accenti diversi, chi se la mette come una maglietta, chi ha le idee confuse, chi non ne parla nemmeno. Quello che possiamo dire invece è che il trend e la corrente delle aziende del mobile sta andando a passo deciso verso un verifica della “qualità” reale e consistente con le aspettative dei consumatori, che oggi sono più informati rispetto al passato e quindi rappresentano un interlocutore sempre più attento ed esigente. Sul fronte della sicurezza sull’arredamento l’orizzonte è positivo anche se la strada da percorrere è ancora tanta”.
- Quali sono i principali dettagli qualitativi che un consumatore può riconoscere?
“Questo è un campo molto difficile e delicato. Diverse sono le caratteristiche “fondamentali” che costituiscono l’ossatura della qualità delle varie tipologie di arredi che ci portiamo in casa o nell’ufficio. Queste caratteristiche riguardano le finiture (la parte che vediamo e tocchiamo del mobile) a quelle che riguardano la resistenza meccanica (capacità di sopportare le forze che la persona applica ogni giorno), al suo potenziale contenuto/emissione di sostanze indesiderate e non ultimo ciò che ne sarà del mobile al termine della sua “vita lavorativa”. Per affrontare meglio questi aspetti esistono degli strumenti quali le norme tecniche volontarie che affrontano questi aspetti in modo scientifico. Queste norme rappresentano, inoltre, uno strumento per ottemperare alla legislazione quale il Codice Del Consumo che richiede un mercato fatto di prodotti sicuri. In alcuni Paesi organizzazioni governative e non governative hanno emesso per alcune tipologie di mobili, (arredo infanzia per lo più) delle guide all’acquisto di prodotti sicuri. Nel nostro paese stiamo muovendo ora i primi passi verso questa direzione”.
- Qual è lo scenario "qualitativo" del mercato dell'arredo oggi?
“Lo scenario è decisamente variopinto. Negli ultimi dieci o forse venti anni lo scenario si è modificato, passando da una asserzione di qualità “neonata” e non misurata ad una definizione con connotati precisi e verificabili. Si può trovare pertanto chi fa della qualità misurata un assunto imprescindibile, chi lo dimostra con accenti diversi, chi se la mette come una maglietta, chi ha le idee confuse, chi non ne parla nemmeno. Quello che possiamo dire invece è che il trend e la corrente delle aziende del mobile sta andando a passo deciso verso un verifica della “qualità” reale e consistente con le aspettative dei consumatori, che oggi sono più informati rispetto al passato e quindi rappresentano un interlocutore sempre più attento ed esigente. Sul fronte della sicurezza sull’arredamento l’orizzonte è positivo anche se la strada da percorrere è ancora tanta”.
- Quali sono i principali dettagli qualitativi che un consumatore può riconoscere?
“Questo è un campo molto difficile e delicato. Diverse sono le caratteristiche “fondamentali” che costituiscono l’ossatura della qualità delle varie tipologie di arredi che ci portiamo in casa o nell’ufficio. Queste caratteristiche riguardano le finiture (la parte che vediamo e tocchiamo del mobile) a quelle che riguardano la resistenza meccanica (capacità di sopportare le forze che la persona applica ogni giorno), al suo potenziale contenuto/emissione di sostanze indesiderate e non ultimo ciò che ne sarà del mobile al termine della sua “vita lavorativa”. Per affrontare meglio questi aspetti esistono degli strumenti quali le norme tecniche volontarie che affrontano questi aspetti in modo scientifico. Queste norme rappresentano, inoltre, uno strumento per ottemperare alla legislazione quale il Codice Del Consumo che richiede un mercato fatto di prodotti sicuri. In alcuni Paesi organizzazioni governative e non governative hanno emesso per alcune tipologie di mobili, (arredo infanzia per lo più) delle guide all’acquisto di prodotti sicuri. Nel nostro paese stiamo muovendo ora i primi passi verso questa direzione”.
- L'origine o la marca sono sempre indicatori di affidabilità?
“L’esperienza insegna che né l’origine né la marca sono una garanzia assoluta di prestazione sicura. Tutto dipende dall’atteggiamento di cui parlavamo prima. Quello che è certo è che la “cara e vecchia Europa” è stata ed è tuttora in prima linea sul fronte della qualità e sicurezza arredamento e mobili. Proprio per questo la responsabilità di fronte a questi aspetti è, nel nostro caso, maggiore”.
- Quali consigli possiamo dare ai lettore che si apprestano a comprare mobili e oggetti d'arredamento?
“Ogni tipologia di mobile ha la sua particolarità in relazione alla funzione che deve svolgere. Dai dati che si raccolgono in Europa relativamente agli incidenti domestici, sappiamo che esistono arredi a cui si dovrebbe prestare una maggiore attenzione proprio per gli aspetti legati alla sicurezza sull’arredamento e sui mobili, come per esempio i lettini per bambini, seggioloni, mobili porta tv, sedie. Da non dimenticare, inoltre, il comportamento alle varie sollecitazioni fisico chimiche di un mobile, per esempio un piano di lavoro di una cucina. Per questo, come accennato prima, esistono le norme tecniche che consentono di verificare le prestazioni e definire inoltre come comunicare le necessarie informazioni per l’uso. Per i prodotti al consumo, tutto questo è inoltre disciplinato e legiferato dal già citato Codice del Consumo che richiede la presenza della scheda prodotto che riporti tutto quanto è stato verificato e necessario per una corretto uso e valutazione dell’acquisto. Richiedere la scheda prodotto è un nostro diritto come consumatori. Se poi oltre a questa, esiste l’evidenza che un ente di parte terza come un laboratorio ufficialmente accreditato, ha verificato tali prestazioni, allora l’affidabilità dell’acquisto cresce notevolmente”.
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