DISTRATTI DALLE BIONDE
Ricercatori della Sissa scoprono effetti della nicotina su apprendimento e memoria. Poche boccate di fumo riducono la capacità di prestare attenzione
Trieste, 27 gennaio 2011 - Un motivo in più per smettere di fumare. La nicotina, componente attiva del tabacco, altera la capacità dei neuroni di comunicare tra loro e di elaborare le informazioni con conseguente riduzione della nostra capacità di prestare attenzione.
È questo il risultato di uno studio sperimentale condotto dal team di neurobiologi della Sissa coordinati da Enrico Cherubini e pubblicato sulla rivista The Journal of Neuroscience.
In particolare, gli scienziati della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste hanno dimostrato che una piccola quantità di nicotina - quella presente nel sangue dopo aver fumato due sigarette - è in grado di inibire il funzionamento degli interneuroni dell'ippocampo, regione del cervello essenziale per l'apprendimento e la memoria, alterando le nostre funzioni cognitive.
Gli interneuroni sono neuroni che fanno sinapsi con altri neuroni e formano circuiti locali: modulando l'impulso nervoso, regolano l'azione delle cellule principali affinché riescano a gestire gli impulsi sensoriali.
"Gli interneuroni - spiega Enrico Cherubini, coordinatore del settore di neurobiologia della Sissa - liberano simultaneamente, dai loro terminali, l'acido gamma-aminobutirrico, il principale neurotrasmettitore inibitorio presente nel cervello. Così riescono a sincronizzare migliaia di cellule eccitatorie e danno origine ai ritmi responsabili delle funzioni cognitive superiori. Entrando in risonanza, cioè agendo all'unisono, ci consentono di elaborare le informazioni che riceviamo dall'esterno".
Nel corso del suo dottorato di ricerca alla Sissa, Marilena Griguoli ha testato il comportamento di queste cellule stimolandole con specifiche sostanze chimiche e ha potuto constatare come gli interneuroni O-LM (oriens-lacunosum moleculare) dell'ippocampo risentono negativamente anche di esigue concentrazioni di nicotina. "Questa sostanza riesce infatti a bloccare direttamente particolari canali ionici localizzati sulla loro superficie, coinvolti nella ritmogenesi e molto simili a quelli responsabili del ritmo cardiaco - precisa Cherubini -. Si tratta di un meccanismo inibitorio diverso da quello finora noto, determinato invece dall'attivazione da parte della nicotina di recettori specifici presenti sulla superficie delle cellule nervose".
Fumatori, dunque, siete avvertiti: le "bionde" riducono le vostre funzioni cognitive alterando la ritmogenesi, che è di cruciale importanza per l'elaborazione delle informazioni nel cervello.
The Journal of Neuroscience, doi:10.1523/JNEUROSCI.2446-10.2010
Nicotine Blocks the Hyperpolarization-Activated Current Ih and Severely Impairs the Oscillatory Behavior of Oriens-Lacunosum Moleculare Interneurons
Marilena Griguoli, Alena Maul, Chuong Nguyen, Alejandro Giorgetti, Paolo Carloni, Enrico Cherubini
Nessun commento:
Posta un commento