Continua l’ emergenza degli appartamenti vuoti: infatti andando avanti in questo modo, cioè a continuare a se si andrà avanti a costruire e a (non) vendere ai ritmi attuali, entro il 2018 vi saranno 2.654 appartamenti a Bergamo vuoti, contando pure quelli in provincia il totale sale a 61.708. Mentre sta continuando a crescere la domanda di edilizia sociale e di edilizia convenzionata: entro il 2018 mancheranno 6.341 appartamenti sociali e 1.707 abitazioni a edilizia convenzionata.
A lanciare l’allarme è stata la Cisl regionale, in concerto con il Sicet.
Il problema principale del territorio è che molte case sono inaccessibili a buona parte della popolazione, per questo motivo il segretario della Cisl chiede un cambio di rotta.
Nel frattempo ci si confronta con la progressiva riduzione del fondo sociale per l'affitto nazionale (- 41% dal 2000 al 2006) e con l'incremento del 148% delle domande di contributo. Il nodo degli immigrati Durante la presentazione dello studio si è parlato anche di uno dei temi caldi della politica della casa in Lombardia, quello degli immigrati. La ricerca ha evidenziato infatti ciò che è già noto, cioè che la domanda prevalente proviene da cittadini stranieri.
Secondo le previsioni degli esperti l'invenduto aumenterà in modo esponenziale se non si favorirà un riequilibrio degli interventi edilizi destinati alla residenza. Nel 2018 nella Bergamasca ci sarà dunque un eccesso di offerta sul mercato libero di 135.758 vani, pari a 61.708 abitazioni. In città saranno 2.654. In proporzione, si legge nella ricerca, in Lombardia «la provincia vuole crescere più del capoluogo». E nella Bergamasca ancora di più, tanto che l'offerta di abitazioni tra il 2002 e il 2008 (91.852 vani) è circa la metà di quella di Milano (ma la popolazione è di circa un quarto). A testa ci sono 6,5 metri La Lombardia consuma suolo in misura sette volte maggiore del resto d'Italia.
In particolare, a Bergamo, si consumano 634 ettari all'anno. In pratica è come se ogni bergamasco occupasse 6,5 metri quadrati a testa ogni anno. Considerando che il 52% delle costruzioni è residenziale, si nota come le case contribuiscano in maniera significativa al consumo del suolo.
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