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martedì 30 agosto 2011

Etf e fondi attivi

Da un minimo dello 0,39 % per i prodotti di liquidità area euro fino ad oltre i due punti percentuali per quelli di tipo azionario paesi emergenti. Sono le differenze dei Ter, cioè i costi complessivi annui, dei fondi comuni d'investimento e i loro etf omologhi.
Differenze che oscillano in media intorno al punto percentuale annuo per i prodotti a indirizzo obbligazionario e che invece spaziano tra il 1,63 % e il 2,04 % per quelli a vocazione azionaria.
Si tratta di scarti di spesa annua molto rilevanti. Un fondo azionario Europa, per esempio, nell'arco di tre anni deve riuscire a registrare un rendimento del 6,20 % superiore all'etf di categoria per pareggiare la performance finale ovvero del 10,60 % se l'orizzonte temporale dell'investimento sale a 5 anni: in pratica il sottoscrittore del fondo è come se partisse con un handicap del 6,20 % triennale, ovvero del 10,60 % quinquennale, rispetto a quello che compra l'etf di categoria. Percentuali che sembrerebbero non lasciare spazio ai fondi comuni all'interno di un giardinetto finanziario efficiente.

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