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sabato 15 ottobre 2011

Roma, Indignados è guerriglia

Una manifestazione globale,quella degli Indignados, che ha interessato ben 82 paesi e circa 100 città in tutto il mondo, che doveva essere nelle sue intenzioni pacifica ma che si è trasformata a Roma in una pura guerriglia. Il bilancio pesante dei feriti parla di circa 65 vittime divisi tra i manifestanti e  le forze dell’ordine ,un agente è stato colpito da infarto ed un manifestante ha perso due dita. Un Blindato dei Carabinieri è stato dato alle fiamme. Tutti i mille manifestanti all’inizio della manifestazione avevano paura di un qualcosa e tra di loro dicevano: ” speriamo che non accada nulla” ma purtroppo quel nulla è accaduto alle ore 17.00 quando sicuramente si sono infiltrati all’interno del corteo ,dei gruppi violenti, che hanno iniziato anche ad  attaccare la Banca Popolare di Rimini rompendo vetri con estintori e bruciando le auto vicine. Il Presidente del consiglio in una sua nota ha condannato gli incredibili fatti di Roma “ i responsabili-ha detto-devono essere puniti e condannati”. Gli Indignados nati a Madrid hanno voluto in tutto il mondo manifestare la loro contestazione verso la crisi globale e verso un processo di distruzione delle aspettative future dei Giovani, le politiche dei governi non danno speranze. Classico è l’esempio dell’allungamento dell’età pensionabile che non darà spazio a nuovi posti di lavoro,oggi i contratti a tempo indeterminato sono solo una chimera e viene favorito il lavoro precario . Per i giovani non si potrà più parlare di pensione oggi a 40 anni si cerca lavoro.  Le voci dei giovani si sono fatte sentire a Londra dove compare wikileaks e tutte le sue verità,  dall’altra parte dell’oceano a Washington si parla di crisi a Tokio dell’incidente di Fukushima , ad  Atene di un futuro impossibile , a Manila i manifestanti parlano di pane giustizia ,la reazione della rete ,invece, è unanime contro le violenze di Roma unica città al mondo dove la manifestazione pacifica degli Indignados si è trasformata in pura guerriglia.

                                                                                                                 Di Maurizio Cirignotta

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