A scuola non studiavo la storia con piacere, ma l’idea che mi sono fatto è che quando una rivoluzione è in fermento quelli al potere sono gli ultimi a saperlo.
Figuratevi una rivoluzione dove l’arma non è la polvere da sparo ma la conoscenza, l’artiglieria non è fatta da bombe o cannoni, ma da internet e dove i rivoluzionari sono cittadini e pazienti in gran parte ossequiosi e cordiali durante le consultazioni medico-sanitarie.
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