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giovedì 19 gennaio 2012
Sicilia, la rivolta popolare continua-Isola al collasso
Dopo 4 giorni di protesta la rivoluzione dei Forconi continua ed il suo decorso sembra avere messo sotto scacco la Sicilia ed i Siciliani. I blocchi dei principali nodi stradali e degli accesi alle raffinerie siciliane di Gela, Priolo ,Milazzo hanno dato il loro frutto,infatti, circa il 90% delle pompe di benzina sono a secco e le strade sono deserte, molti supermercati hanno chiuso i battenti per mancanza di derrate alimentari, fra poco i tanti pendolari che si recano ogni giorno al lavoro resteranno a casa. In alcune zone ,come Palagonia, lo zoccolo duro dei manifestanti che ha creato anche problemi a dei malati oncologici che ritornavano da Catania provocando dopo l’attesa di tre ore malesseri ai malati che hanno richiesto l’intervento dell’ambulanza. Una Sicilia posta al collasso da una vera rivoluzione popolare che rappresenta la scintilla scatenante di altre manifestazioni che nei prossimi giorni caratterizzeranno altre regioni d’Italia. Il movimento nato da un coagulo di gruppi spontanei nel giugno del 2011 e costituito lavoratori,autotrasportatori,pescatori,studenti,agricoltori,pastori e da quasi tutte le classi sociali ha saputo creare 100 postazioni presidiate in tutta l’isola con un impegno di più di 100.000 persone. Oggi l’incontro dei rappresentanti dei movimenti con il governatore Lombardo ha dato fumata bianca “Riunione Avara,la guerra continua” hanno detto i leader dei Forconi e di Forza d’urto “non crediamo al pacchetto di promesse che ci sono state fornite”-hanno continuato- “alla richiesta di defiscalizzazione della benzina è stato dato un “nò” secco”. Tra le concessioni che il governo Lombardo ha voluto dare ai manifestanti quella di non fare pagare il pedaggio autostradale nel Cas (consorzio autostradale siciliano) e la riduzione delle tariffe sulle autostrade del mare attraverso la Tirrenia. In reltà il governo lombardo riguardo lo sviluppo, in tre anni ha utilizzato male i 10 miliardi di euro messi a disposizione dall’Unione Europea (con il relativo cofinanziamento dell’Italia) creando disagio ad un’economia già in affanno. In serata la riunione di tutti i movimenti che hanno partecipato alla 4 giorni Siciliana, dalle indiscrezioni il proseguio della lotta che dovrà però cercare di non creare problemi alla popolazione.
Di Maurizio Cirignotta
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