Il trovarsi improvvisamente di fronte ad un pericolo che segnala la possibilità del verificarsi di un rischio molto spaventoso, fà sì che la nostra attenzione si faccia più acuta e le energie del nostro corpo vengano concentrate nello sforzo di non perdere il controllo, innescando una reazione psicologica ma anche fisica, per via di un particolare tipo di ormone, dopodichè, però, passato il pericolo, ritorna una normale situazione di rilassamento, mentre, al contrario, in alcune persone il campanello di allarme non cessa mai di suonare, anche quando non esistono problemi immediati.
Queste persone vivono in continua attesa di disgrazie che, peraltro fortunatamente, non si verificano mai e preparano in continuazione energie da impiegare per far fronte a pericoli solo immaginari ed è questo il disturbo dell'ansia, che ingenera gli attacchi d'ansia e che costringe le persone che ne sono afflitte a vivere in uno stato di perenne emergenza, infatti queste persone, negli Stati Uniti, vengono definite " cronic worried ", ovvero preoccupati cronici.
Secondo alcuni specialisti l'ansia è una nevrosi caratteriale, in quanto si può trovare nella storia del paziente una tendenza all'inquietudine sin dall'infanzia, nonchè un eccessivo bisogno di protezione, appoggio, rassicurazione e amore ed è infatti probabile che le origini dell'ansia siano da ricercare nell'ambito sociale, soprattutto da un punto di vista relazionale, come in quello dello stress di cui una persona soffre, sia in una certa predisposizione ereditaria e biologica associate ad una personalità particolarmente vulnerabile.
Qualunque ne sia l'origine, l'ansia è un fenomeno molto diffuso, basti sapere che, in Italia, ne soffre stabilmente circa l'8% della popolazione, mentre almeno il 17% ha dovuto affrontare periodi di ansia nella propria vita, anche se gli attacchi d'ansia non colpiscono tutti allo stesso modo, infatti le donne ne sono molto più colpite che non gli uomini, così come, altrettanto, ne sono maggiormente colpite anche le persone di mezza età.
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