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martedì 3 aprile 2012

Con Celestino Bertellini una nuova chirurgia ginecologica-ostetricia d'eccellenza a Forlì

FORLÍ - Nuova vocazione chirurgica e oncologica all'Ausl di Forlì. «Abbiamo modificato l’atteggiamento chirurgico – spiega il direttore Celestino Claudio Bertellini – passando da interventi tradizionali, spesso laparotomici, a interventi mini-invasivi, quali l’isteroscopia e la laparoscopia operative, o per via vaginale. Abbiamo trattato, anche con approccio chirurgico mini-invasivo, 40 neoplasie maligne genitali femminili».
Sotto la direzione di Bertellini la Ginecologia-Ostetricia dell’Ausl sta assumendo una vocazione sempre più chirurgica: è testimoniato dal netto aumento del volume e della qualità dell’attività.

Nel 2011 sono stati effettuati 1.309 interventi e garantite 10.500 prestazioni, soprattutto ecografie, cardiotocografie, isteroscopie diagnostiche, e colposcopie, con un aumento del 13% circa sul 2010, mentre le visite hanno toccato quota 7.800 (più 10% circa sul 2010) e i ricoveri sono stati circa 2.600. Da sottolineare anche l’incremento della complessità dei casi trattati, salito statisticamente dal 0,57% del 2010 al 0,59% del 2011.
«Affrontiamo tutte le neoplasie inviate alla nostra osservazione, sia dal punto di vista diagnostico sia terapeutico, impiegando, per la prima volta a Forlì, anche la laparoscopia, e collaboriamo con le altre discipline interessate e con l’Irst di Meldola – aggiunge Bertellini –. La multidisciplinarietà è l’arma vincente contro tali patologie».
«Nel 2011, abbiamo iniziato ad affrontare le patologie endometriosiche, provocate dalla presenza di tessuto endometriale mestruale al di fuori dell’utero, applicando moderni trattamenti laparoscopici mini-invasivi, si tratta di patologie che determinano, in molti casi, una grave sintomatologia dolorosa, con danni agli organi pelvici e possibile sterilità, e colpiscono soprattutto donne giovani. Per questo, intendiamo creare un ambulatorio dedicato con l’apporto di altri specialisti quali chirurghi, urologi, psicologi, radiologi, gastroenterologi, endoscopisti, anestesisti, per poter contrastare sia dal punto di vista medico sia psicologico una malattia debilitante e foriera di forti disagi nella vita quotidiana, tanto che dovrebbe essere presto riconosciuta come malattia sociale», tra gli obiettivi da conseguire nel 2012, uno dei principali è rafforzare l’impegno contro l’endometriosi.

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