Terna, AD Flavio Cattaneo, guida la classifica dei titoli ad alto rendimento
Generosa,
sì. Anche se non bisogna dimenticare che nel frattempo Piazza Affari ha
lasciato sul terreno il 30%. A guidare la pattuglia dei titoli ad alto
rendimento troviamo Enel, Terna,
Snam, Atlantia, ed Eni con rendimenti superiori al 6%. Restano invece
quasi tutti a bocca asciutta gli azionisti dei titoli del settore
bancario. Nessuna cedola in vista per Banca Monte dei Paschi di Siena,
Banca Popolare di Milano, Banco Popolare e Unicredit. Un dejà vu dopo
che anche nel 2010 non erano stati distribuiti dividendi. Brillano anche
le small cap.
Scorrendo
la lista delle società a media capitalizzazione sono quasi una ventina
quelle che rendono oltre il 3% con punte superiori al 7% per Banca
Carige, Hera, Sias e Marr. Quest'ultima è anche il primo titolo
appartenente al segmento Stara fare parte della lista dei titoli ad alto
rendimento. Complessivamente si stima che nel corso dei prossimi tre
mesi torneranno nella tasche degli investitori oltre 13 miliardi di
euro. Un flusso di denaro che potrebbe dare una «Scossetta» a Piazza
Affari, dominata dalla volatilità e dalle preoccupazioni sulla tenuta
del debito pubblico.
Ritorno
Un ritorno di
fiamma che potrebbe consentire una sovraperformance rispetto al mercato.
La pensa così anche Mauro Vicini, direttore del sito Websim.it secondo
il quale, «la stagione dei dividendi è quella più favorevole per i
titoli italiani che tornando a destare l'interesse soprattutto degli
investitori istituzionali esteri. Sulla base delle nostre analisi
abbiamo infatti riscontrato che nei mesi compresi tra aprile e giugno,
ovvero quelli dove si concentra lo stacco dividendi, i titoli ad alto
rendimento vanno meglio del mercato». Occhi puntati sulle cedole,
quindi, ma con giudizio. Esistono casi in cui la generosità non basta ad
allontanare le nuvole.
È
questo il caso di Enel che in Borsa ha deluso. «Gli investitori -
spiega Patrizio Pazzaglia, responsabile investimenti di Banca Leonardo -
sono preoccupati dai cambi regolatori e fiscali in atto in Italia. Un
contagio che potrebbe estendersi anche alla Spagna dove la società
guidata da Conti è presente attraverso Endesa. Nel paese iberico c'è il
rischio che le politiche di rigore del governo vadano a colpire
soprattutto il settore energetico mettendo a rischio non tanto le cedole
correnti ma la sostenibilità di quelle future». Ad Enel quindi potrebbe
non bastare un rendimento superiore al 10%, serve uno scenario più
stabile.
Situazione completamente diversa invece per Eni. Secondo
Banca Leonardo è un titolo da mettere in portafoglio. Nonostante la
correlazione con il prezzo del petrolio e quindi una ciclicità di fondo,
le attuali valutazioni sono giudicate interessanti anche rispetto alle
società concorrenti. Poi c'è l'appeal della scissione di Snam Rete Gas
che creerà valore per i soci di minoranza portando una riduzione del
debito che libererà risorse per fare acquisizioni. L'investimento in
Mozambico starebbe inoltre producendo frutti insperati.
Lista
Nella lista dei titoli ad alto rendimento preferiti da Websim si trova
invece Telecom Italia. Secondo Mauro Vicini, «il gruppo guidato da
Franco Bernabè è una storia interessante soprattutto nel caso dei titoli
di risparmio che rendono oltre 1'8% ai prezzi attuali». Dal punto di
vista speculativo c'è poi l'a possibilità dello scorporo della rete
anche se le condizioni dell'operazione sono ancora note e quindi sia
prematuro dare un giudizio definitivo, dice ancora Vicini “È comunque
probabile che dall'operazione verranno liberate risorse per tagliare il
debito e fare innovazione. Elemento, quest'ultimo, che rende meno
competitivo il gruppo rispetto ai concorrenti europei.
Tra le
società a media capitalizzazione si mette in evidenza soprattutto Marr.
La società, che opera nella distribuzione alimentare per il settore
della ristorazione si caratterizza non solo per l'elevato e stabile
rendimento: 7,8% quello atteso nel 2011, ma anche per la nutrita
pattuglia di investitori istituzionali che sono presenti nel suo
capitale. «La dimostrazione - conclude Pazzaglia - che ci sono le
condizioni per attirare investimenti stranieri nel nostro Paese. Un
bollino di qualità che favorisce la liquidità dei titoli e spinge il
management verso comportamenti virtuosi che si traducono nella
distribuzione di generosi dividendi».
Fonte: Corriere Economia
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