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mercoledì 23 maggio 2012

Falcone, il declino della mafia..


Una data ,quella del 23 maggio 2012, che porta al ricordo di un grave attentato avvenuto 20 anni fa a Capaci contro i poteri di giustizia dello stato. La morte di Falcone ha rappresentato sicuramente la vittoria dei poteri occulti dello stato, collegati al sistema mafioso, ponendo però anche una pietra miliare sulla concezione antimafia delle nuove generazioni. Gli insegnamenti di Falcone hanno cambiato il sistema e le procedure di indagine contro la Mafia portando alla svolta epocale rappresentata dai collaboratori di giustizia. Molti i passi compiuti da altri magistrati che hanno seguito questa strada ed hanno ottenuto grandi risultati. La coscienza di svolta negli anni ha portato anche ad un sistema legislativo che oggi permette l’acquisizione dei beni della Mafia. Una voglia comune di rivalsa ha creato un sistema associazionistico fondato sul cambiamento delle menti e sul superamento del sistema di omertà che ha da sempre favorito la mafia. Una voglia di dire nò alla Mafia ed al suo sistema ancora oggi sempre più diffuso. Valori e conquiste che si devono proprio a Falcone che oggi possiamo considerare una  pietra miliare dell’antimafia dell’era moderna. Valori che devono essere coltivati attraverso lo sviluppo del sistema stato che oggi ,però, deve dare lavoro e strappare dal contesto sociale la manovalanza giovanile attirata dai facili guadagni che la mafia riesce a dare. Occorre scardinare il sistema famiglia di appartenenza che pone all’occhio della gente povera una fonte di sostentamento sociale e di sopravvivenza collegata alla redistribuzione dei benefici del malaffare. I picciotti che vanno in carcere non possono vivere nella massima tranquillità di un sistema sociale parallelo allo stato che opera a favore ed al mantenimento delle loro famiglie. L’insegnamento principe di Falcone basato sul controllo dei flussi di denaro deve opprimere maggiormente il sistema. Abbiamo l’obbligo di controllare ,nel rispetto dello stesso Falcone, la politica e le sue chiare ramificazioni mafiose, guardare i finanziatori delle campagne elettorali e valutare cosa succede dietro ogni elezione politica. La nostra speranza e che i mattoni d’argilla dell’antimafia continuano ad essere prodotti da tanti giovani che forse nel prossimo futuro riusciranno a costruire una casa libera da ogni soppressione e violenza mafiosa. 

                                                                                              Di Maurizio Cirignotta

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