Le ultime sentenze nazionali,
hanno portato alla ribalta delle cronache, il grande scempio contro la salute
dei cittadini ,collegato alle polveri di Amianto. Una legge quadro la 257/92 dà
a grandi linee una visione della pericolosità di questo metallo. Le patologie
correlate come l’ Asbestosi processo degenerativo polmonare,
costituito dalla formazione di cicatrici fibrose sempre più estese che
provocano un ispessimento e indurimento del tessuto polmonare, il Mesotelioma
Pleurico Polmonare è,invece, un tumore maligno che può colpire le membrane
sierose di rivestimento dei polmoni (pleura) e degli organi addominali
(peritoneo). Si tratta di un tumore maligno “patognomonico”, in quanto ad oggi
riconosciuto solo per esposizione ad amianto, soprattutto di tipo anfibolo
(crocidolite ed amosite, più del 90% dei casi). Il decorso della patologia è
molto rapido. La sopravvivenza è in genere inferiore a un anno dalla scoperta
del tumore. Non sono state individuate terapie efficaci,il Cancro polmonare
,come per l'asbestosi anche per i carcinomi polmonari è stata riscontrata una
stretta relazione con la quantità totale di asbesto inalata e con l'abitudine
al fumo di sigaretta. Il tumore presenta una latenza 15-20 anni dal momento
dell’esposizione all’asbesto. Nell’ultimo
periodo si possono associare altre neoplasie come i mesoteliomi Cutanei. A sortire un quadro importante sulla
problematica la CEE che con la DIRETTIVA 2009/148/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30
novembre 2009 ha voluto dare un quadro completo sulla protezione dei lavoratori
e sui rischi connessi oltre che sui processi di bonifica dei siti. Tra i tanti
articoli ne valutiamo 2 come cardini nel pianeta amianto; il secondo dove si
ammette che “
l’amianto è un agente particolarmente pericoloso che può causare malattie gravi
e che è presente in numerose situazioni di lavoro e, pertanto, un elevato
numero di lavoratori risulta esposto a un potenziale rischio per la salute. La crocidolite è considerata come una
varietà di amianto particolarmente pericolosa” ; il dodicesimo invece dove si
dà ai datori di lavoro una direttiva ben precisa “ i datori di lavoro siano
tenuti a individuare, prima della realizzazione del progetto di rimozione
dell’amianto, la presenza o l’eventuale presenza di amianto negli edifici o
negli impianti e a darne comunicazione alle altre persone che possono essere esposte
all’amianto per via dell’utilizzo degli edifici, di lavori di manutenzione o di
altre attività all’interno o all’esterno di essi”. Fatta questa ampia premessa
si possonono valutare i fatti di Gela dove circa duecento lavoratori della
locale industria(indotto diretto ed indiretto) sono stati oggetto di patologie
collegate all’Amianto. Condizione che però non ha permesso agli stessi di avere
dei benefici. Ad opporsi l’Inail che attraverso il Contarp non ha riconosciuto
fin dal 1993 ai lavoratori i benefici di legge. Coinvolta anche la procura che
ha ricevuto centinaia di denunce in merito. Oggi 26 maggio 2012 la bomba
ecologica, se così la possiamo definire , è scoppiata all’interno dell’isola 15
del locale petrolchimico dove sono stati trovati ben 87 sacchi di amianto. Ci chiediamo
se nessuno li aveva mai visti e se le responsabilità di chi doveva vigilare
INAIL e ASP sono concrete. Ci sarà giustizia? Intanto il locale ONA
(Osservatorio Nazionale Amianto) minaccia esposti e ritorsioni verso chi ancora
oggi chiude gli occhi di fronte all’evidente disastro ambientale e verso il
diniego del riconoscimento di tanti benefici dovuti. Ma la polvere che uccide
da quello che abbiamo potuto notare a Gela si trova ovunque e la miriade di
contenitori di Eternit e di Coperture in
amianto ancora oggi non è oggetto di una chiaro processo di bonifica. Trovare
un contenitore di acqua Eternit nella spazzatura non è un caso isolato.
Di Maurizio Cirignotta
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