Dopo anni di lavori e di manutenzioni
milionarie(dragaggio del fondo sabbioso) oggi si scopre che il porto rifugio di
Gela, non esiste. Indicato ipoteticamente nelle carte nautiche a fare la
macabra scoperta, l’equipaggio della barca a vela Ombass battente bandiera Belga
che giorno 24 maggio in seguito ad una mareggiata nel canale di Sicilia ha cercato rifugio proprio nel porto di Gela.
Un grave errore,per i malcapitati perchè il porto di Gela ha dei fondali di 1
metro e mezzo, poco più di una vasca da bagno e l’insabbiamento è assicurato. A
disincagliare l’imbarcazione le unità degli Ormeggiatori ,unità navali della
Scam e dell’Eureco che hanno liberato con grande difficoltà lo scafo rompendo
però il timone e facendo imbarcare acqua alla barca. Uno strano episodio che
porta a dei ricordi lontani ben 18 anni di investimenti nel sito con richieste
di finanziamenti,soldi arrivati e spesi male dietro ,forse, i soliti interessi
e le solite mazzette politiche. Ancora oggi le istituzioni cercano di mirare alla
grande miniera d’oro per dragare i fondali senza proporre uno stravolgimento
strutturale dell’infrastruttura. Alla data odierna le spese pubbliche hanno
raggiunto cifre che si aggirano intorno agli 8 miliardi delle vecchie lire con
un risultato pienamente visibile caratterizzato da fondali inesistenti,un vero
castello di sabbia. Tre le ditte che con l’avvallo della politica, negli anni,
hanno fatto affari d’oro, attraverso il dragaggio della sabbia che
sistematicamente dopo essere stata portata fuori dal porto è rientrata
prontamente con la prima marea. Molte le bocche cucite “il passato deve essere
nascosto!!” e la politica protetta nelle sue malefatte. A detta di tutti occorrono
dei grandi investitori per cancellare la maglia nera di questo porto e porre il
suo braccio esterno di Est verso il mare con la creazione di un arco di protezione
nei confronti dell’ingresso del porto. A mantenere la bandiera issata i piccoli
pescatori che ogni giorno animano le attività di un porto fantasma ed anche
pericoloso ,quello di Gela.
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