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giovedì 31 maggio 2012
Giovedì 31 maggio, Giornata Mondiale Senza Tabacco: l’Oms invita ad astenersi 24 ore dal fumo.
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Astenersi per almeno 24 ore dal consumo di tabacco. E’ questo l’invito che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) lancia in occasione della Giornata Mondiale Senza Tabacco, in programma domani, giovedì 31 maggio 2012. A Forlì, mostra nell’atrio del padiglione “Morgagni” coi disegni che hanno partecipato al progetto regionale “Liberi di scegliere”, e consegna alle neo mamme di un bavaglino con lo slogan “Io non fumo”.
Astenersi per almeno 24 ore dal consumo di tabacco. E’ questo l’invito che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) lancia in occasione della Giornata Mondiale Senza Tabacco, in programma domani, giovedì 31 maggio. D’altronde la stessa Oms ha stimato che circa 6 milioni di persone perdono la vita ogni anno a causa del fumo, vera epidemia globale.
Nel territorio dell’Ausl di Forlì, come emerge dal sistema di sorveglianza “PASSI” (Progressi delle Aziende Sanitarie per la salute in Italia) attuato dal Dipartimento di Sanità Pubblica, diretto dalla dott.ssa Romana Bacchi, si dichiara fumatore il 31% degli adulti (18-69 anni), per una stima di circa 37 mila fumatori. L’abitudine al fumo è più diffusa nei 25-34enni (40% contro il 23% nei 50-69enni) e nelle persone con difficoltà economiche (33% contro il 25% di chi non ne ha). Preoccupante anche la diffusione nella classe più giovane, con un terzo di fumatori nella fascia d’età 18-24 anni. Più di un intervistato su quattro (29%) dichiara poi che nella propria abitazione è permesso fumare. Quasi tutti gli ex fumatori affermano di aver smesso da soli; solo una piccola percentuale rivela di esserci riuscita grazie all’ausilio di farmaci, gruppi di aiuto o corsi specifici.
La grande scommessa per il futuro è, quindi, una solida alleanza tra fumatori e operatori sanitari, tanto più se si pensa che, come indicano alcuni studi, la probabilità di smettere con successo dopo essere stati fortemente consigliati da un medico è superiore all’84%.
«Sono ancora molte le occasioni in cui si consiglia ai nostri assistiti di smettere di fumare –commenta il dott. Marco Ragazzini, medico di medicina generale – ma spesso i fumatori accampano scuse quali il timore di prendere peso. Occorre quindi insistere con messaggi positivi di prevenzione e offerte attive di percorsi che facilitino l’abbandono della sigaretta».
Fondamentali sono gli interventi rivolti ai giovani per sensibilizzarli a corretti stili di vita quali, nello specifico, non iniziare a fumare. Proprio questa è la finalità del progetto regionale “Liberi di scegliere”, rivolto ai ragazzi delle scuole medie e realizzato dalla Pediatria di Comunità dell’Ausl di Forlì. Nell’ambito di tale iniziativa, è stato indetto un concorso di disegno che quest’anno ha visto fra le scuole vincitrici a livello di Area Vasta Romagna, la media “Zangheri” di Forlì. Gli elaborati e gli slogan ideati dai ragazzi sono esposti, da martedì 29 maggio sino a lunedì 4 giugno, nell’atrio del padiglione “Morgagni” dell’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì. Al percorso educativo, che dal 1992 coinvolge alunni e insegnanti, hanno partecipato, oltre alla “Zangheri”, anche le scuole medie “Marco Palmezzano” e “Benedetto Croce”.
Nei prossimi giorni poi, nel quadro delle azioni a supporto del Piano regionale lotta al tabagismo, alle neo mamme verrà consegnato un bavaglino con lo slogan “Io non fumo” per evidenziare l’importanza di evitare l’esposizione dei piccoli al fumo passivo. «Purtroppo, prima ancora di rischiare di diventare un fumatore attivo nell’adolescenza, il bambino è un fumatore passivo, e i rischi per il suo benessere sono ormai accertati. – commenta il dott. Enrico Alessandro Valletta, direttore dell’U.O. di Pediatria e Neonatologia dell’Ausl di Forlì – Se la sua mamma fuma durante la gravidanza, tali rischi iniziano già quando si trova dentro la pancia, e su questo aspetto la nostra attenzione deve essere massima. Un adulto che non fuma, insomma, non solo fa certamente del bene a se stesso, ma ne procura altrettanto ai bambini che vivono attorno a lui».
La questione di fondo, secondo il dott. Edoardo Polidori, direttore del Sert dell’Ausl di Forlì, è decidere che qualità di vità vogliamo. «Attorno a questo interrogativo vertono le scelte individuali e collettive – spiega – Giornate di questo tipo, servono sostanzialmente a sensibilizzare la popolazione rispetto a un problema centrale: nella nostra vita che decisioni prendiamo? Fino a che punto ne siamo consapevoli? Da un lato non si può, infatti, negare che fumare tabacco sia un’attività piacevole: penso che tutti i fumatori si riconosceranno in questa affermazione; dall’altro, però, si deve ammettere che tale attività ha un margine notevole di pericolosità e di danno per la salute, e non solo per chi fuma».
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