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lunedì 2 luglio 2012
A Forlì, il primo infermiere che facilita il percorso di cura dei pazienti affetti da malattie croniche intestinali (IBD).
Debutta, all’interno dell’U.O. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, una nuova figura professionale, l’infermiere case-manager per i malati di Crohn e Rettocolite ulcerosa.
A Forlì debutta l’infermiere case-manager per pazienti affetti da malattie croniche intestinali (IBD). Da qualche giorno, l’U.O. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Ausl di Forlì, diretta dal prof. Enrico Ricci, può contare su questa innovativa figura professionale, dotata di competenze specifiche che le consentono di essere un punto di riferimento per i malati, aiutandoli a comprendere il loro stato di salute, cosa possono fare per migliorarlo e perché sono importanti trattamenti medici ed esami di follow up.
«I suoi compiti, di natura tecnica, relazionale ed educativa, spaziano dalla presa in carico del paziente e delle sue problematiche all’organizzazione dell’iter diagnostico e terapeutico, spesso molto complesso, in quanto richiede l’interazione di diversi specialisti: il gastroenterologo, l’oculista, il reumatologo, il radiologo, il chirurgo, ecc. – spiega il prof. Ricci – in questo modo il paziente non sarà una pallina da ping-pong che rimbalza da un professionista all’altro, ma per ogni necessità saprà esattamente a chi rivolgersi».
Il ruolo dell’infermiere Case Manager è, infatti, finalizzato a garantire il coordinamento delle cure, in modo tale da facilitare la gestione della malattia in ogni momento: nella fase acuta, nell’intervento chirurgico, durante la riabilitazione, e nel periodo della terapia farmacologica a lungo termine. Inoltre, tale figura assicura l’accertamento dei problemi dei pazienti e delle loro famiglie ogniqualvolta si presentino, sviluppando poi, in collaborazione con gli altri membri del team interdisciplinare, un piano assistenziale in grado di fornire la risposta più adeguata alle specifiche esigenze. Questo tipo di presa in carico permette di individuare gli obiettivi del trattamento, che può avvenire in regime ambulatoriale, di day service o day hospital, di ricovero. La valutazione continua dell’efficacia dell’assistenza e dei risulati dei trattamenti, effettuata dall’infermiere insieme agli specialisti, garantisce poi cure appropriate evitando eventuali duplicazioni o frammentazioni dell’attività programmata, e offrendo così la migliore assistenza possibile con le risorse disponibili.
L’introduzione dell’infermiere case-manger rappresenta un’ulteriore tappa nel cammino intrapreso dall’U.O. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Ausl di Forlì per combattere le malattie croniche intestinali. A partire dal 2004, infatti, l’unità si è dotata di un team multisciplinare (Ibd Unit), coordinato dalla dott.ssa Daniela Valpiani, e composto da diversi specialisti (chirurgo, radiologo, reumatologo, ecografista, infettivo logo, anatomopatologo, dietologo, psicologo,…), dal medico di medicina generale, dagli infermieri, nonchè dall’Associazione Romagnola Malattie Intestinali Croniche (ARMIC), formata da pazienti e loro famiglie. In questi anni, l’Ibd Unit ha costruito un processo assistenziale articolato su diversi livelli, con l’organizzazione di momenti di formazione interna ed esterna, convegni locali e nazionali, verifiche periodiche, elaborazione di linee guida locali per migliorare l’appropriatezza e ottimizzare le risorse, nonché progetti di modernizzazione come la creazione, attualmente in corso, di un “registro malattie IBD” di Area Vasta Romagna, basato sull’esperienza pilota realizzata a Forlì, in collaborazione con il Registro Tumori della Romagna.
All’interno di tale processo, lo scorso anno l’unità ha avviato, insieme all’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Padova, il corso “La metodologia del case-management applicata alle malattie infiammatorie croniche intestinali”, diretto a formare una nuova figura professionale, quella, appunto, dell’infermiere case-manager per le malattie croniche intestinali. «In Italia non esisteva nulla di simile, nemmeno a livello universitario – spiega il prof. Enrico Ricci – noi abbiamo cercato di definire un programma di studi ad hoc, che coprisse un ampio spettro di competenze, dalle tecniche di comunicazione alla psicologia, dalle conoscenze cliniche alle capacità gestionali e manageriali. Ora, ne raccogliamo i frutti, potendo disporre di una persona con una preparazione specifica in questo campo, capace, quindi, di guidare i pazienti e, contemporaneamente, aumentare la coesione degli altri professionisti del team, favorendo così il raggiungimento degli obiettivi di salute degli assistiti in modo più efficace ed efficiente».
L’infermiere case-manager (Deborah Tumedei) dedicato ai pazienti affetti da malattie intestinali croniche è attivo dal lunedì al mercoledì, dalle ore 10.00 alle ore 14.00, e dal giovedì al venerdì, dalle ore 11.00 alle ore 14.00. Per informazioni si può telefonare allo 0543 735831 o scrivere un’email all’indirizzo ambulatorio.ibd@ausl.fo.it.
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