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domenica 1 luglio 2012

Quartum - Pesce azzurro & Vino Flegreo

       Serata gran gourmet al Quartum Store di Via Giorgio de Falco a Quarto, nella zona dell'entroterra flegreo, a pochi metri dalla stazione della Circumflegrea. L'evento, "Un mareDivino" organizzato nei minimi particolari dalla giornalista Laura Gambacorta dell'Arga Campania, associazione che annovera tra i soci, professionisti esperti del settore agroalimentare, è stato all'insegna del pescato della notte precedente e dei rinomati vini della mitica terra dei ciclopi, dove emergono per qualità sia il Piedirosso sia la Falanghina doc dei Campi Flegrei produzioni di vini di buona concentrazione e di medio invecchiamento.

        Il parterre di ospiti e giornalisti dalla visita alla fornitissima e moderna cantina è passato alla cena a bordo piscina, all'ombra dei cipressi e pini con avveniristiche installazioni dell'arch. Rosa Di Criscio, proprietaria della location ospitante, cena che si potrebbe definire "dei sapori del mare in tavola" data la varietà del pescato, presentato dall'esperto Giustino Catalano della Cooperativa San Pietro che opera nel caratteristico e folkloristico porto di Pozzuoli. L'anziano pescatore ha raccontato del duro lavoro in mare, lontano di casa anche per cinque giorni, con enormi spese di carburante, di reti distrutte e poco guadagno. "Patrimonio da tutelare il nostro mare – ha detto Catalano - ricco di una varietà immensa di pesci, molluschi, cefalopodi, alghe, difficile da trovare in altri mari. La mia presenza qui vuol essere anche un invito ai consumatori alla conoscenza di specie ittiche trascurate come le sarde che sono ributtate in mare non avendo mercato. Per quanto riguarda il lavoro, i giovani sono restii ad avvicinarsi a questo settore non retribuito come meriterebbe, dato i sacrifici da sopportare". Alle parole di Catalano, ha fatto eco il cav. Giuseppe di Napoli, presidente dell'Amira con lunga esperienza nell'ex hotel de Londra di Piazza Municipio. "Mangiare pesce azzurro, come sarde, alici, sgombri, aguglie e suri – ha spiegato il presidente dei maitre d'hotel – era il piatto preferito dai nostri clienti, medici, professionisti. Oltre per il gusto, il pesce azzurro era preferito perché contiene uno speciale tipo di grasso che previene problemi di vista e altre malattie".

     L'overture del pantagruelico banchetto è stato il classico "cuoppo" di alici fritte, frittura di "paranza", gamberetti, seguito da pastelle, fagioli e cozze, rigatoni e pesce, sorbetto con limone e pesce accompagnati dai vini delle Cantine Di Criscio i dolci di Sal De Riso, dell'Accademia dei Maestri Pasticcieri Italiani e una selezione di liquori dell'Antica Distilleria Petrone di Mondragone ha suggellato la soirè.

  Da qualche tempo si va alla riscoperta di vecchi menù che risalgono ai romani, allevatori di pesci, murene e ostriche. Dai banchetti luculliani alla semplicità di piatti inventati da giovani chef.  La zona di Quarto, territorio agricolo romano, indicava il quarto di miglio della consolare campana, la via che proveniente da Pozzuoli si congiungeva all'altezza di Capua con l'Appia, collegando Puteoli e Roma. La brezza serale entra nella valle, la Montagna spaccata, a profumare le antiche viti di Piedirosso e Falanghina, poste al tepore del sole in una terra di origine vulcanica.

 

mario carillo - napolinews.org

 

 

 

 

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