Si è
svolto a Siracusa il 29 giugno 2012 in uno scenario d’altri tempi fornito dal
contesto di villa politi il forum regionale per il risanamento ambientale e la
formazione tecnico manageriale degli amministratori pubblici e delle
associazioni. Ad organizzare l’evento l’ANCI (associazione nazionale dei comuni),l’ARCA(Ufficio
speciale aree ad elevato rischio di crisi ambientale) e la Regione Siciliana.
Poliedrica e multisettoriale la strategia di progettualità e di intervento
verso le aree ad alto impatto ambientale che hanno come base anche il sistema
di certificazione ambientale Ancitel (ISO 14000). Motore unico agenda 21 che ha
l’obbiettivo di coagulare e di favorire la partecipazione al progetto dei vari Stake
Holder locali. Dal moderatore Pietro Maenza un chiaro segnale a tutti i
partecipanti” dobbiamo lasciare ai nostri figli un ambiente piu’ vivibile”. Molti gli interventi su ambiente e salute tra
cui quello del Dott. Lauriola Paolo(Dirigente responsabile di CTR ambiente e
salute) che ha detto ”Dobbiamo creare sulla componente salute una base per il
risanamento energetico,importante l’indice di TOM che ci indica un chiaro
collegamento tra aumento della temperatura globale e la Salute,importante la
VIS(valutazione di impatto ambientale)”. Il Prof Angelo Messina (docente di
scienze ambientali presso Università di Catania) ha esposto le attività già in
progetto che saranno collegate e gestite da CUTGANA coagulo universitario che
comprende circa 27 specialità che vanno dalla geologia,geofisica,archeologia,botanica
e zoologia con la collaborazione di varie università siciliane nazionali. “la
collaborazione con l’ufficio speciale(ARCA) ha presupposto due fasi-ha detto il
prof messina- la prima consistente nella valutazione delle criticità del territorio e
nella valutazione di nuove risorse occupazionali alternative all’industria, la
seconda sarà operativa con la localizzazione di alcuni laboratori specializzati
nel territorio” Tra quelli già indicati
quelli di Gela,Caltanissetta,Salvocà,SanGgregorio di Catania. Il laboratorio di
Caltanissetta sarà dedicato alla microbiologia ambientale ,utile strumento per
valutare la qualità del prodotto alimentare della zona specie di Gela ,il
laboratorio di Gela sarà dedicato alla analisi chimica della qualità ambientale
e per la realizzazione di cartografie tematiche,il laboratorio di San Gregorio
si interesserà di inquinamento elettromagnetico e rumori,il laboratorio di
Salvocà produrrà informazione e corsi fad . Altro intervento collegato alla
salute dei cittadini nelle aree ad alto impatto ambientale quello del
Prof.Squadrito Francesco(docente di farmacologia università di Messina e membro
OMS) che ha parlato della problematica collegata alla presenza di metalli
pesanti nella catena alimentare e sugli effetti sulla salute. Tra i metalli
inquisiti il Cadmio,l’arsenico,il mercurio ed il piombo. Il cadmio che si trova
nel suolo e nell’acqua: “può essere –ha detto il prof squadrito- responsabile di infertilità ,nei tubuli
seminiferi del testicolo blocca la sequenza di maturazione degli spermatozoi
con danno testicolare. Altera la barriera emato testicolare ,con blocco della
maturazione degli spermatozoi”. “L’arsenico ha sperimentalmente dimostrano un
coinvolgimento importante nella genesi dei disturbi endocrini,con azione
intranucleare delle cellule e dei recettori. Notevole il potenziale endocrino distruttore”.
“Il mercurio altera la sintesi del progesterone e dell’estradiolo con azione
sullo sperma , e sulla tiroide con
variazione dei tassi di TSH sono molti,infatti, i casi di ipotiroidismo –tiroiditi
anomale in realtà collegate alla presenza in gradi quantità di questo metallo”.
“Infine il piombo che può provocare danni permanenti nell’asse ipotalamo
ipofisaria con danni permanenti”. L’OMS in tal senso vuole vedere il
collegamento con le nostre aree ad alto impatto ambientale di
Gela-Priolo-Milazzo. Lo studio osservazionale trasversale sarà portato in
soggetti tra i 14 ed i 16 anni di età abitanti nelle tre zone ad alto impatto
ambientale, come popolazione controllo
infine saranno prese quelle ricadenti a 30 km dalle zone a rischio ,saranno
effettuati controlli su urine, saliva e sangue oltre ad analisi di tutti gli
ormoni e visite di vario tipo. Ha chiuso i lavori del forum il Prof. Antonino
Cuspilici (direttore Ufficio Speciale Aree ad elevato Rischio di Crisi
Ambientale) che ha infine ammesso “Dobbiamo attraverso tutti questi strumenti
cercare di migliorare la qualità della vita dei territori a rischio e assieme
all’OMS dare una VIS (Valutazione di Impatto Sanitario) alle aree per favorire
così anche il loro sviluppo economico”.
DI
Maurizio Cirignotta
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