Tra povertà e bisogni
gli italiani hanno sempre più necessità di una maggiore possibilità
di accesso al credito. Una condizione di disagio che pone i
cittadini e le imprese in una situazione di soggetto debole che molte
volte cade nella rete degli usurai. Nel 2012 l'usura in Italia,
secondo l'associazione contribuenti , ha raggiunto + 155,2 %. Un
sovra indebitamento delle famiglie che solo nel giugno del 2012 è
cresciuto del 232,7%,rispetto allo stesso mese del 2011. La
rilevazione dei dati è stata fatta da Krls Network of Business Ethic
ha affermato che in Italia sono a rischio 3.130.000 famiglie e
2.550.000 piccoli imprenditori. Ogni famiglia Italiana ha un debito
pro capite di circa 43.500 euro,mentre i piccoli imprenditori hanno
raggiunto un debito di 67.700 euro.' Tra le regioni maggiormente
colpite dal fenomeno usura la Campania con + 183,8% a seguire la
Calabria + 179,4%, Liguria +175,5%, Valle d'Aosta +169,3%, Toscana
+167,8%, Sicilia +167,4%, Lombardia +164,7%, Piemonte +160,8%,
Abruzzo +157,3%, Puglia +156,4%, Emilia Romagna +154,5%, Veneto
+153,7%, Lazio +152,7%, Liguria +152,6%, Friuli V-Giulia +152,5%,
Umbria +151,8%, Trentino- A.Adige +151,6%, Sardegna +151,6%,
Basilicata +150,8%, Marche +149,7% ed infine il Molise con +148,6%.
Molte le cause denunciate che sono alla base della problematica usura
,si và dai compra oro ai giochi d'azzardo allo stesso sistema
bancario che oggi pratica interessi stratosferici e non permette
l'accesso al credito, troviamo anche gli interessi esattoriali.
Occorre secondo l'Associazione contribuenti una immediata riforma del
fisco che accorpi la funzione di accertamento e riscossione allo
stesso Ministero dell'Economia e delle Finanze e che deve mettere al
centro della propria azione la trasparenza,
l'equita',l'imparzialita',la compliance abbandonando per sempre la
logica del profitto.
Di Maurizio Cirignotta
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