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giovedì 23 agosto 2012

Le prospettive del titolo Eni


A metà luglio Eni ha annullato le sue azioni proprie. L'operazione è propedeutica alla cessione del 30% di Snam: con l'annullamento, infatti, il peso del Tesoro in Eni salirà a circa il 33%. Lo Stato potrà poi cedere quel 3% eccedente il 30% a investitori esteri (si parla già del fondo del Qatar) e recuperare denaro per favorire l'acquisto di Snam da parte della Cassa depositi e prestiti (controllata statale). Entro fine anno, Eni dovrebbe quindi ritrovarsi con solo il 20% di Snam: Eni non ha interesse a tenere tale quota di minoranza e cercherà, quindi, compratori sul mercato. Nel complesso
la cessione di Snam permetterà a Eni di liberarsi di 11 miliardi di debito, ma farà anche venir meno un flusso stabile
di utili (Snam ha ritorni certi, regolati da norme di legge). Nel breve periodo ci aspettiamo un impatto negativo sugli
utili correnti (quelli che non tengono conto di eventuali introiti straordinari legati alle cessioni) di circa il 7%, ma
nessun impatto sui dividendi. Nel medio-lungo periodo l'impatto della cessione dovrebbe essere moderatamente
positivo. Stimiamo un utile corrente per azione di 1,94 euro nel 2012 e di 1,97 euro nel 2013 (dividendi a 0,9 euro
per entrambi gli anni).

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