Una campagna elettorale difficile
ma anche breve , quella che si appresta a dare alla Sicilia il 27 e 28 ottobre
2012, il nuovo governatore. In lizza per la più importante sedia regionale vari
candidati, tra questi alcuni sono rappresentanti della tradizione politica di
Destra (Musumeci) , Centro (Miccichè) ,Sinistra(Crocetta). Coalizioni
abbastanza coese ma anche disgregate nel proprio interno vedi Sel e Italia dei
Valori che non hanno dato il pieno appoggio al candidato Crocetta. Una Sicilia
che in un periodo di crisi economica nazionale deve affrontare il problema della disoccupazione ma
anche la grande indifferenza verso i fondi europei che il precedente governo
regionale non ha saputo sfruttare appieno. In questo senso tra i vari programmi
per la Sicilia, il candidato Crocetta ( Deputato Europeo in carica) sembra essere
il più indicato per l’utilizzo di fondi comunitari che non danno fastidio ai
rigidi patti di stabilità dei comuni sanciti dallo stato e favoriscono la
creazione di posti di lavoro in un processo di sviluppo ecocompatibile. In tal
senso l’Europa in applicazione dell’obbiettivo 7 dell’ONU “favorire lo sviluppo sostenibile” e del protocollo di Kioto, fornisce ai vari paesi
comunitari notevoli risorse. Crocetta nel suo programma ha creato un tramite
con l’Europa attraverso il patto di 20 sindaci Siciliani che si sono coalizzati per ridurre entro il
2020 le emissioni di CO2 in atmosfera. Un programma che sarà definito il 19
settembre 2012 a Bruxelles quando i 20 sindaci firmeranno il protocollo utile a
fornire circa 5 miliardi e mezzo di euro di finanziamenti europei ai loro
comuni. Una boccata di ossigeno per i comuni aderenti ma anche un’opportunità
di creare posti di lavoro. Da parte sua Rosario Crocetta a Gela per una
manifestazione canora , ha dichiarato: ”La mia è una proposta di sviluppo e di
legalità per la Sicilia ed i Siciliani , voglio creare una vera rivoluzione
della dignità. L’Europa rappresenta una sponda a cui dobbiamo trovare approdo, ci
sono ancora sei miliardi di fondi
europei non utilizzati, che possono arrivare in Sicilia”.
Di Maurizio Cirignotta
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