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sabato 1 settembre 2012

Elezioni Regionali in Sicilia: “Crocetta, una sponda verso l’Europa"



Una campagna elettorale difficile ma anche breve , quella che si appresta a dare alla Sicilia il 27 e 28 ottobre 2012, il nuovo governatore. In lizza per la più importante sedia regionale vari candidati, tra questi alcuni sono rappresentanti della tradizione politica di Destra (Musumeci) , Centro (Miccichè) ,Sinistra(Crocetta). Coalizioni abbastanza coese ma anche disgregate nel proprio interno vedi Sel e Italia dei Valori che non hanno dato il pieno appoggio al candidato Crocetta. Una Sicilia che in un periodo di crisi economica nazionale deve  affrontare il problema della disoccupazione ma anche la grande indifferenza verso i fondi europei che il precedente governo regionale non ha saputo sfruttare appieno. In questo senso tra i vari programmi per la Sicilia, il candidato Crocetta ( Deputato Europeo in carica) sembra essere il più indicato per l’utilizzo di fondi comunitari che non danno fastidio ai rigidi patti di stabilità dei comuni sanciti dallo stato e favoriscono la creazione di posti di lavoro in un processo di sviluppo ecocompatibile. In tal senso l’Europa in applicazione dell’obbiettivo 7 dell’ONU  “favorire lo sviluppo sostenibile” e del  protocollo di Kioto, fornisce ai vari paesi comunitari notevoli risorse. Crocetta nel suo programma ha creato un tramite con l’Europa attraverso il patto di 20 sindaci Siciliani  che si sono coalizzati per ridurre entro il 2020 le emissioni di CO2 in atmosfera. Un programma che sarà definito il 19 settembre 2012 a Bruxelles quando i 20 sindaci firmeranno il protocollo utile a fornire circa 5 miliardi e mezzo di euro di finanziamenti europei ai loro comuni. Una boccata di ossigeno per i comuni aderenti ma anche un’opportunità di creare posti di lavoro. Da parte sua Rosario Crocetta a Gela per una manifestazione canora , ha dichiarato: ”La mia è una proposta di sviluppo e di legalità per la Sicilia ed i Siciliani , voglio creare una vera rivoluzione della dignità. L’Europa rappresenta una sponda a cui dobbiamo trovare approdo, ci sono ancora  sei miliardi di fondi europei non utilizzati, che possono arrivare in Sicilia”. 

                                                                                          Di Maurizio Cirignotta

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