Il
mangostano si
conferma ancora dopo moltissimi anni regina dei frutti e questa volta a
dichiararlo è il test Orac (Oxigen Radical Adsorbance Capacity).
È stato dimostrato che il mangostano
raggiunge i 24 mila punti Orac, un risultato da record se si considera che per
avere dei reali effetti sull’organismo i vegetali devono raggiungere almeno i
2mila punti e che famosi antiossidanti come il melograno, gli spinaci e la vitamina
E non raggiungono neanche i mille.
Nel
pericarpo di questo prezioso frutto tropicale sono presenti Potassio, Calcio, Fosforo, Ferro, Vitamine
B1, B2, B6, e C, ma soprattutto numerosi antiossidanti
quali xantoni, tannini, catechine, stilbeni e polifenoli.
Gli xantoni sono famosi per essere degli antiage
naturali davvero molto potenti, i tannini sono antinfiammatori e mantengono bassi i livelli di colesterolo,
mentre gli stilbeni tengono lontane le micosi.
Questo
mix di antiossidanti è prezioso soprattutto per contrastare l’azione dei radicali liberi, molecole ossidanti che accelerano
l’invecchiamento
cutaneo ma anche
quello cellulare, favorendo l’insorgere di numerose malattie, come i tumori, i
problemi cardiorespiratori e neurologici.
Secondo,
numerosi studi due componenti fondamentali di questa pianta, Alfa e beta- mangostina, sono in grado di bloccare i recettori
dell’istamina e di conseguenza di produrre un effetto antiallergico.
Il
succo di questo frutto, inoltre, è consigliato nella dieta per curare l’obesità e
prevenire l’insorgere di diabete e cardiopatie,
perché contribuisce ad abbassare i
livelli di proteina C reattiva (CRP), fattore di rischio grave proprio come il colesterolo cattivo.
Per queste sue importanti
caratteristiche il mangostano, ancora poco noto in Italia, è, invece, da sempre
usato nella medicina popolare dei Paesi del Sud-Est asiatico.
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