La crisi economica dei poveri cittadini siciliani rilancia nel contesto europeo la sua proposta di autonomia monetaria. Le notizie che in parallelo arrivano dall’Inghilterra sono confortanti,infatti, proprio oggi sono nate a Bristol le Bristol Pounds. La sterlina di Bristol, così viene chiamata , ha già avuto moltissime adesioni. La moneta complementare può essere scambiata da commercianti, aziende,tra queste anche supermercati generi alimentari, caffè tutto quello che può essere considerato utile per la vita di ogni giorno. La moneta locale ha degli aspetti innovativi che la pongono come mezzo utile per pagare ,le tasse locali. I “bristol pounds” possono essere anche convertiti in sterline con una commissione del 3%. Molti dipendenti comunali riceveranno parte dello stipendio nella nuova moneta e potranno utilizzarla per acquisti on line o per gli sms alla pari di molti paesi africani. In poco tempo si creerà un circolo vizioso che darà impulso all’economia locale in quanto lo stesso commerciante sarà costretto ad usarla. In Italia ,invece, una forma simile la troviamo nella zona di parma con lo SCEC, che ad oggi stenta a decollare. La Sicilia ,invece, potrebbe per statuto creare una vera rivoluzione monetaria locale. L’art.lo 40 ,infatti, dà piena autonomia sul controllo valutario dello stato nella regione. La Banca locale ex banco di sicilia può creare una camera di compensazione dedicata ai bisogni commerciali della regione in relazione alle valute estere provenienti dalle esportazioni siciliane,dal turismo e dal ricavo di noli di navi iscritte nei compartimenti siciliani. La nuova lira siciliana potrebbe rappresentare una spinta non indifferente sul traino economico della Sicilia dando autonomia ai commerci locali ed agli scambi interni.
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