Dichiarazione del senatore Luigi Grillo, Presidente della Commissione, Lavori pubblici, Trasporti e Comunicazioni e relatore del provvedimento “Ulteriori misure urgenti per la crescita”.
“E’ da apprezzare la decisione del Governo di accelerare l’attuazione all’Agenda Digitaleper favorire tutti i fattori che alimentano la crescita sostenibile.Purtroppo, sulla digitalizzazione, il nostro Paese ha da recuperare un gap tecnologico considerevole e, quindi, aprire una nuova fase di sviluppo del settore è scelta da incoraggiare.
L’avvio di tale processo, in un Paese che, già oggi, registra l’esistenza di 18 milioni e mezzo di Smartphone e 2 milioni e mezzo di Ipad, comporta tuttavia la necessità di trovare nuove soluzioni ai problemi esistenti.
Ad esempio occorre adeguare la Legge sulla Par Condicio, nata in un’epoca lontana dall’attuale condizione di diffusa connessione tra i cittadini e, conseguentemente, aggiornare il ruolo di AGCOM e di CORECOM, nelle loro attività di controllo per prevenire situazioni di Far West nelle comunicazioni.
Ad esempio occorre adeguare la Legge sulla Par Condicio, nata in un’epoca lontana dall’attuale condizione di diffusa connessione tra i cittadini e, conseguentemente, aggiornare il ruolo di AGCOM e di CORECOM, nelle loro attività di controllo per prevenire situazioni di Far West nelle comunicazioni.
I servizi digitali al cittadino comportano il diritto a ricevere risposte dalla Pubblica Amministrazione, attraverso la posta elettronica.
Occorre, altresì aggiornare la misurazione del gradimento dei media rispetto al mercato, immaginando un superamento del sistema utilizzato dall’Auditel che, come è noto, è uno strumento meramente passivo, che non tiene conto della prevalenza della fruizione dei programmi televisivi in mobilità che oggi raggiunge in Italia una percentuale del 68%”.
Occorre, altresì aggiornare la misurazione del gradimento dei media rispetto al mercato, immaginando un superamento del sistema utilizzato dall’Auditel che, come è noto, è uno strumento meramente passivo, che non tiene conto della prevalenza della fruizione dei programmi televisivi in mobilità che oggi raggiunge in Italia una percentuale del 68%”.
FONTE: cronaca4
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