È
l'evoluzione del Security Manager: per la sua formazione è previsto
un nuovo corso post laurea di 'Intelligenza economica'. Questa figura
è stata illustrata – nel quadro di un rapporto sullo scenario
della sicurezza in Italia e nel mondo – il 14 novembre a Milano, in
occasione di un summit promosso da Asis International Italy Chapter,
la più importante associazione dei professionisti della sicurezza al
mondo, presieduta da Genseric Cantournet, Vice President Security in
Telecom Italia. Al summit si sono confrontati Istituzioni,
responsabili della Security delle più importanti infrastrutture
italiane, Manager ed Executive Head Hunter.
A
sollevare il problema è la più grande organizzazione di
professionisti della sicurezza a livello globale, ASIS International,
con più di 36.000 iscritti nel mondo, oltre 200 filiali nazionali e
circa 80 persone che lavorano a tempo pieno nel suo quartier generale
negli USA: il livello di rischio per le nazioni e le aziende è
cresciuto esponenzialmente con
la globalizzazione e la tecnologia e il Security Manager
tradizionale, anche se formato
in ambiti molto specialistici come Forze Armate e Forze dell'Ordine,
deve evolversi verso nuove competenze. Nasce così
il Chief Security Officer (CSO), una nuova figura evoluzione del
Security Manager, con competenze trasversali e skill sempre più
strategici.
La
stessa norma UNI 10459, 'Funzioni e profilo del professionista
della Security aziendale', è in fase di rivisitazione per definire
la valutazione e la qualificazione di tale professionista, come
spiega Genseric Cantournet, neo presidente di Asis Chapter Italy e
Vice President Security in Telecom Italia, che fa parte della
commissione di studio dell'ente normativo. “Oggi la sicurezza di un
sistema economico dipende dal suo patrimonio informativo – spiega
Cantournet –. Gli strumenti, i metodi e le competenze per
individuarlo, capire come difenderlo e come gestirlo efficacemente
sono gli asset essenziali di un sistema di sicurezza adeguato alle
sfide a cui il mercato globale ci costringe. Intercettare i segnali
deboli, magari dall'altra parte dell'emisfero, che possono scatenare
criticità e disordine richiede know-how ed esperienza specifici. In
gioco non ci sono solo le aziende ma la competitività del sistema
Paese”.
Un
rapporto su questo scenario e il profilo professionale del CSO sono
stati presentati il 14 novembre al summit organizzato da Asis Chapter
Italy a Milano (Ristorante Il Marchesino), nel corso di un incontro a
porte chiuse, presenti vertici delle Istituzioni, Direttori della
Security di primarie aziende pubbliche e private (Telecom Italia,
ENI, Finmeccanica e Poste Italiane), rappresentanti dell'industria
(Thales Alenia Spazio, Gruppo Mondadori) e delle principali società
internazionali di executive search.
Laura
Barettini di Odgers Berndtson ha sottolineato: “La figura del CSO è
estremamente articolata e fortemente caratterizzata dall'esigenza di
un'integrazione equilibrata di più elementi: tecnica, innovazione,
gestione e trasversalità. Alla luce di questo, il ruolo del CSO
risulta particolarmente 'critico' al punto di enfatizzare la
strategicità del processo di selezione”.
Anche
il mondo accademico ha recepito l'esigenza di nuovi modelli formativi
adeguati alla nuove frontiere della sicurezza. È stato costituito
infatti un corso di studi in 'Intelligenza economica', frutto della
collaborazione del Centro interuniversitario Transcrime
dell'Università Cattolica di Milano, diretto dal prof. Ernesto
Savona, e del gruppo Sistemi Complessi e Sicurezza dell'Università
Campus Bio-Medico di Roma, diretto dal prof. Roberto Setola.
L'iniziativa
si avvale di un comitato scientifico di cui, oltre allo stesso
Genséric Cantournet di ASIS, fanno parte Damiano Toselli, Presidente
di AIPSA (Associazione Italiana Professionisti della Security
Aziendale) e rappresentanti di grandi gruppi industriali e
finanziari.
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