La ricerca Kwd Webranking, realizzata da Kw
Digital in collaborazione con Lundquist, da sedici anni è la ricerca più
riconosciuta in Europa nella valutazione della qualità della
comunicazione corporate online. Nell’11esima edizione italiana, Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo,
si colloca nella top 10 della categoria Europe 500. La ricerca ha
considerato 102 tra le maggiori società italiane, circa 1.000 società a
livello internazionale e ha introdotto nuovi sottocriteri di valutazione
dedicati ai social media e ai motori di ricerca.
Telecom
Italia (87,5 punti su 100) si conferma regina nell'11* edizione
italiana della ricerca Kwd Webranking, la principale ricerca europea che
premia i migliori siti corporate.
Hera, informa una nota, con
85,8 punti strappa a Eni (83,5) la 2* posizione. Ansaldo Sts e Maire
Tecnimont (+9,7 punti), invece, vincono il titolo di "best improver"
come società che hanno aumentato maggiormente il proprio punteggio
rispetto all'edizione precedente.
Telecom ed Eni si confermano
anche nelle prime due posizioni nella classifica Europe 500 che ha
considerato le maggiori società per capitalizzazione in Europa. In 3*
posizione si trova la svedese Sca con 78,3 punti seguita dalla tedesca
Basf (78,1) e dall'utility finlandese Fortum (74,4).
Ben nove
aziende italiane, sul totale di 26 incluse nella classifica europea, si
posizionano nelle prime 30 posizioni: Telecom Italia, Eni, Pirelli &
Co., Snam, Terna, guidata da Flavio Cattaneo, Unicredit, Luxottica, Generali Ass. e Intesa Sanpaolo.
La ricerca Kwd Webranking,
realizzata da Kw Digital in collaborazione con Lundquist, da sedici
anni è la ricerca più riconosciuta in Europa nella valutazione della
qualità della comunicazione corporate online. In Italia la ricerca ha
considerato le 102 maggiori società quotate italiane per
capitalizzazione. A livello internazionale sono state valutate circa
1.000 società.
La media delle cento società italiane di 32,5
punti, in calo dal 2010, rimane di 7 punti inferiore alla media europea.
Il protocollo quest'anno è stato profondamente cambiato, grazie
all'introduzione di sottocriteri dedicati ai social media e ai motori di
ricerca all'interno dei criteri della ricerca (con un peso del 13,5%
rispetto al 5% del 2011). I social media, infatti, sono ormai come
componenti importanti della comunicazione e non devono essere più
considerati uno strumento accessorio.
Il confronto con i risultati
europei mette in evidenza che le performance italiane sono simili a
quelle internazionali nelle sezioni maggiormente legate alla disclosure,
come le informazioni sulla corporate governance e sui risultati
finanziari, mentre se ne discostano significativamente in aree
fondamentali nella costruzione dell'identità aziendale come la
responsabilità sociale, l'employer branding e le informazioni
sull'azienda come il brand e la posizione di mercato.
Dall'analisi
dei risultati emerge che il settore ad aver registrato la performance
migliore in termini di punteggio è quello che raccoglie le aziende
energetiche italiane, il quale ha ottenuto un punteggio medio pari al
49% sul massimo, un punteggio superiore anche alla media europea. I
punteggi medi relativamente più bassi sono stati conseguiti dai settori
"Industrials" e "Banks".
FONTE: Milano Finanza
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