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mercoledì 30 gennaio 2013

Il marketing territoriale delle nuove aggregazioni in nome di una certificazione sociale ormai non procrastinabile



Il nuovo marketing territoriale coniuga, in una fusione virtuosa, le attività delle aziende, delle associazioni di volontariato, della ricerca universitaria, delle scuole alberghiere, del comparto dell’alta ristorazione ma soprattutto dei Comuni, che si riappropriano di un valore trainante e sposano, in una nuova visione, socialità e business. La certificazione sociale è il nuovo paradigma che unisce il territorio e l'attività sui social network

Il Marketing territoriale si sta trasformando attraverso nuove aggregazioni e la loro attività congiunta. Protagonisti di questo nuovo scenario sono, insieme, le aziende, le associazioni di volontariato, la ricerca universitaria, le scuole alberghiere, gli chef e i ristoranti ma soprattutto i Comuni, una realtà istituzionale che possiede, oggi più che mai, la capacità di essere l'artefice dello sviluppo socioeconomico del territorio e che in esso vanta una lunga storia di radicamento. L’Italia è infatti da questo punto di vista un Paese unico, frutto delle vicende dei suoi piccoli territori, dei Comuni, dei Ducati e delle Signorie, la sovranità dei quali ha coinciso con il suo periodo di massimo splendore. Lo stesso Malalbergo, ad esempio, nasce nel XVI secolo ed è stato testimone e protagonista delle lotte di potere; il suo cattivo nome fu infatti originato dall’ospitalità data ai fuoriusciti dal Ducato Estense.
Questi concetti sono stati al centro del meeting svoltosi a Sasso Marconi il 25 gennaio 2013, in occasione della conferenza stampa riguardante il Premio gastronomico istituito dall’Associazione Amici Ortica di Malalbergo, che si è conclusa con un pranzo in cui l'ortica è stato l’ingrediente principale. L’Associazione Amici Ortica di Malalbergo, il Comune lungo il confine tra bolognese e ferrarese, è stata fondata da pochi anni ma ha già al proprio attivo due edizioni della Sagra dell'Ortica e un’attività a favore del territorio capace di coinvolgere l’imprenditoria locale e la cittadinanza. L’ultima iniziativa dell’Associazione è l’istituzione di un riconoscimento (un’opera scultorea dell'artista Nicola Zamboni) allo chef e al ristorante migliori nella preparazione e proposizione di ricette all'ortica e il progetto di creare un circuito di ristoranti di prestigio e qualità che utilizzino stabilmente l'ortica nella preparazione dei propri piatti.
“Essendo a circa un chilometro dalla casa di Guglielmo Marconi” dichiara Adriano Facchini, ex direttore generale di tre Consorzi Agrari – Parma, Brescia e Ferrara, esperto di marketing territoriale e fondatore del Glocal Award, “ci è sembrato giusto dare un taglio di innovazione alla valorizzazione di un alimento cosiddetto povero come l'ortica, elemento preso a simbolo di molti altri concetti che devono essere rivalutati quali espressione della storia e della cucina e che affondano nel profondo del tessuto sociale peninsulare, insieme alla grande tradizione popolare e 'social' delle sagre' (che sono ben 18.000 in Italia). Negli ultimi due anni di lavoro, attraverso vari progetti, ho cercato infatti di coniugare realtà prima lontane tra loro, ampliando le connessioni e costituendo un vero e proprio ecosistema interagente sul territorio. Sono partito da una manifestazione generica, la Sagra di Fine Estate di Malalbergo organizzata dall'Associazione Amici del Navile (il fiume che passa per il paese) e l’ho trasformata nella Sagra dell'Ortica, gestita dall'Associazione Amici dell'Ortica. Insieme a questa è nato un progetto industriale (Pasta e Pane) e una ricerca, finanziata dalla Regione, dell'Università di Ferrara (Chimica degli Alimenti) che studierà le varietà di ortica presenti sul territorio per stabilire quale specie potrebbe essere la più adatta per la coltivazione. E’ stato determinante, per tutte queste attività, l'aiuto di aziende come Coop Italia, Coop Reno, Eurovo, Molino Spadoni, Parmareggio, Grandi Riso, Deco Industrie, Pasta Andalini e Vassalli Bakering. Oltre a queste iniziative ci sono stati convegni, mostre e un interessante concorso per le scuole elementari. E’ nata così l'idea di un identikit della ‘Sagra d'Elite’ che non fa solo gastronomia ma anche cultura, solidarietà e creatività”.
Tutti i progetti e le iniziative di cui è promotore Adriano Facchini sono quindi all’insegna del “bottom up” e riuniscono localismo, identità comunali, imprenditoria territoriale, società civile e volontariato, senza dimenticare le università, le scuole e l'alta ristorazione. Tutti questi attori, ma soprattutto i Comuni, possiedono quindi oggi un nuovo compito: valorizzare il territorio e diventare poli della socialità e dell’innovazione. Sono i paradigmi di un nuovo marketing geolocalizzato che unisce le potenzialità del territorio e il volontariato con i Comuni, che si riappropriano così di un valore trainante, essendo i più vicini alle esigenze della gente e capaci di coniugare in una nuova visione socialità e business.
Tutto questo evidenzia l’importanza del locale in prospettiva globale. Il localismo è una palestra per riprendere contatto con il proprio territorio, per conoscerlo meglio, ri-conoscerlo e ricollegarsi ad esso e per costruire le basi per diventare in un secondo tempo Glocal, con passo locale ma respiro internazionale, la base per adeguare le realtà locali al panorama della globalizzazione. “Il globale ha già esplicitato i suoi vantaggi e svantaggi, il locale è la grande ricchezza del futuro; questo produce mentre il globale sviluppa” conclude Facchini.

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