"La società punta a completare il rinnovo e potenziamento della
rete di trasmissione nazionale ed esplorare nuove opportunità di
business in attività non tradizionali, in Italia e all'estero, che
stanno già dando un loro importante contributo", ha affermato Flavio Cattaneo,
AD della società, aggiungendo che su questo doppio binario strategico
Terna continuerà a perseguire efficienza, sicurezza e minor costo del
sistema elettrico, a beneficio di tutti, e a creare "valore per i nostri
azionisti ai quali, ne siamo convinti, daremo ancora molte
soddisfazioni".
Un
dividendo minimo di 19 centesimi di euro e investimenti per 4,1
miliardi. Questi i punti salienti del nuovo piano industriale 2013-2017
di Terna che non solo, come previsto dagli analisti, ha confermato la
sua politica di dividendo con una cedola base derivante dalle attività
tradizionali, pari a 19 centesimi di euro per azione, a cui si
aggiungerà il contributo delle attività tradizionali (pay out del 60%
sui risultati), ma ha anche mantenuto elevati gli investimenti: 4,1
miliardi di euro di cui l'83% sarà destinato allo sviluppo della rete.
Gli analisti si aspettavano investimenti minori a 3,6 miliardi.
Solo
lo scorso anno Terna ha realizzato investimenti record per 1,240
miliardi di euro. Ora di questi 4,1 miliardi circa 300 milioni saranno
destinati alla realizzazione dei sistemi di accumulo. Mentre sul fronte
delle attività non tradizionali, la strategia del gruppo ha permesso di
consolidare una pipeline di circa 400 milioni di euro, sviluppando
attività nell'ambito dell'ingegneria, dell'operation and maintenance e
dell'housing di fibra ottica, a cui si potrebbero aggiungere ulteriori
900 milioni potenziali, attualmente non inclusi nelle previsioni di
piano.
E' chiaro quindi che il dividendo base di 19 centesimi di
euro potrà essere migliorato grazie al contributo delle attività non
tradizionali. Piano che in un orizzonte di medio-lungo termine, ovvero
10 anni, prevede investimenti per 7,9 miliardi di euro. Le priorità
saranno l'incremento della capacità di interconnessione con l'estero e
la riduzione delle congestioni nazionali. Attualmente, infatti, Terna ha
oltre 150 cantieri aperti su tutto il territorio nazionale, per un
valore di 3 miliardi di euro.
Tra gli obiettivi dell'utility
quello più ambizioso è sicuramente il raggiungimento di un ebitda margin
a fine piano a oltre l'80%, dall'attuale 76% grazie all'aumento dei
ricavi e al controllo dei costi che si tradurranno in un'ulteriore
crescita della profittabilità. Lo stesso ad di Terna, Flavio Cattaneo, ha ammesso che il nuovo piano continua ad avere obiettivi ambiziosi.
"La
società punta a completare il rinnovo e potenziamento della rete di
trasmissione nazionale ed esplorare nuove opportunità di business in
attività non tradizionali, in Italia e all'estero, che stanno già dando
un loro importante contributo", ha affermato Cattaneo, aggiungendo che
su questo doppio binario strategico Terna continuerà a perseguire
efficienza, sicurezza e minor costo del sistema elettrico, a beneficio
di tutti, e a creare "valore per i nostri azionisti ai quali, ne siamo
convinti, daremo ancora molte soddisfazioni".
Il piano dovrebbe
anche consentire di ridurre di 600 milioni l'incremento
dell'indebitamento finanziario rispetto al precedente piano (un miliardo
contro 1,6 miliardi). La struttura del capitale rimarrà dunque solida:
il rapporto fra indebitamento netto e Rab si manterrà inferiore al 60%
in tutti gli anni e si prevede che il rapporto fra indebitamento netto
ed ebitda scenda sotto le 4 volte al 2017. Un aspetto, quest'ultimo,
apprezzato dagli analisti che invece si aspettavano un aumento del
debito dai 5,9 miliardi del 2012 a 7,1 miliardi di euro.
Il titolo
comunque a Piazza Affari resta poco mosso (+0,13% a 3,05 euro). Per
Terna il 2013 "sarà un anno positivo nonostante il difficile scenario
macroeconomico", ha previsto Cattaneo, concludendo che la società finora
ha "fatto quello che doveva fare e che ha promesso di fare".
FONTE: Milano Finanza
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