Quando, per la prima volta, un uomo e una donna si
incontrano e formano la coppia, di solito non si pongono il problema della
nascita dì un figlio. Comunque, pur essendo certo - o almeno probabile - che
essa immagina che, prima o poi, un figlio, forse, finirà con l'esserci, a quel
figlio essa non pensa in termini di salute o malattia, nè di anormalità ma, al
più, soltanto. in funzione della felicità che, dalla sua nascita, essa potrà trarre.
E, invece, occorrerebbe più concretezza. Perché, già quando
i due sguardi si incontrano, fin dal primo, anzi, dal primissimo momento, il
destino di un bimbo batte alla porta. A questo, anche se non è ancora nato - e
neppure concepito - interessa ben poco che la mamma abbia un bel personale o il
padre gli occhi azzurri. Ben altre sono le cose che potrebbero interessarlo:
lui chiede, infatti, soltanto di nascere sano. E gli interessa, quindi, molto
di più, ad esempio, l'età della madre; oppure, se quest'ultima fuma; oppure,
ancora, se uno dei due genitori è affetto da una grave malattia. In una parola,
l’unica cosa che conta per lui è che nei futuri genitori non esistano
condizioni che possano causargli mal formazioni o anomalie di qualunque tipo.
Se potesse, questo ipotetico bambino, non nato e nemmeno
concepito, sarebbe ben lieto di. sottoporre i suoi futuri possibili genitori ad
una sorta di interrogatorio, al fine di dedurre quante sono le probabilità che
egli possa nascere sano. In particolare, potrebbe interessargli sapere:
- se la madre ha più di 35 anni;
- se i futuri aspiranti genitori sono consanguinei
- se nelle loro famiglie vi sono precedenti di sterilità di
malformazioni e di malattie geniche o cromosomiche;
- se essi sono portatori sani di malattie trasmissibili alla
prole o se presentano condizioni cliniche a rischio per la prole stessa
(malattie infettive, diabete, epilessia, ecc.);
- se, per qualsivoglia motivo (ad es. per ragioni di lavoro)
entrambi - o anche uno solo di essi - sono esposti a fattori mutageni e
teratogeni, quali radiazioni, sostanze tossiche, uso continuato di particolari
farmaci ecc.
Questo in particolare è ancora più valido oggigiorno che si
ha una tendenza a fare figli anche in età più avanzata rispetto al passato, e
non è una coincidenza la richiesta aumentata di esami di diagnosi prenatale
come la villocentesi o
l’amniocentesi.
Ma poiché, come è ovvio, chi non è nato non può parlare e,
quindi, nemmeno chiedere, un interrogatorio di questo genere, al suo posto,
almeno ad un certo punto dovrebbero cominciarsele a chiedere i componenti della
coppia in questione; considerare quindi le situazioni che a quell'ipotetico
bambino potrebbero interessare e delle quali abbiamo appena tracciato un
elenco, peraltro incompleto.
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