Con voto di ampio raggio parlamentare è l’assemblea
regionale siciliana con 58 voti a favore e 28 contrari ad approvare il 19 marzo 2013 un maxi emendamento della
maggioranza PD-UDC-Lista Crocetta, che sospende le prossime elezioni
provinciali e crea i liberi consorzi dei comuni. Appoggio in Aula del Movimento
Cinque stelle. Spazzate definitivamente le Province, gli enti saranno commissariati e
si avvia una nuova era amministrativa costituita dai liberi consorzi dei comuni.
Sono previste delle elezioni di secondo grado a rappresentanza del parlamentino
,del libero consorzio dei comuni, i soggetti indicati saranno solo segnalati
dai Comuni. Esulta il movimento cinque stelle che aveva fin dall’inizio
appoggiato la rivoluzione amministrativa voluta dal Presidente Rosario
Crocetta. Il taglio degli Enti intermedi porterà nelle casse della regione
Siciliana circa 700 milioni di Euro con un taglio netto degli sprechi della
politica. Una azione politica che fonda le sue basi sullo statuto di Autonomia
Speciale mai applicato dalle precedenti amministrazioni di Governo Siciliane , lo
statuto speciale Siciliano fu concesso il 15 maggio 1946 da re Umberto II di Savoia, ed incardinato nella costituzione (art. 116). La
Sicilia ha,infatti, ampia autonomia politica,legislativa oltre che amministrativa
e finanziaria in diversi campi tra questi i beni culturali, l’agricoltura,l’ambiente,
la pesca, gli enti locali, il territorio, il turismo, la polizia forestale.
Nocciolo duro contrastato da sempre dai governi nazionali è invece la materia
fiscale, la totalità delle imposte riscosse in Sicilia dovrebbe infatti restare
nell'isola. Ai sensi degli articoli 36 e seguenti del proprio Statuto (Legge
Costituzionale n.2 del 26 febbraio 1948), la Regione siciliana è dotata quindi
di completa autonomia sia finanziaria che fiscale. Un modello che oggi viene
copiato dal lontano Kurdistan Iracheno, nuovo eldorado del mondo. Il modello
Siciliano quindi esiste da sempre basta solo applicarlo.
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