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venerdì 12 aprile 2013

Italia: “Presidenza della Repubblica si candidano i soldatini di Piombo”



Siamo arrivati al giorno fatidico dell’elezione del Presidente della Repubblica che in Italia viene eletto come prevede  la costituzione dalle formazioni Politiche e dagli accordi di Palazzo e non dal Popolo. Una decadenza democratica ancora non percepita dall’Italia che in 40 giorni dalle ultime elezioni politiche, del Febbraio 2013, non riesce ancora a coagulare un nuovo Governo. Ci siamo affidati anche ai Saggi per costruire un programma di scelte di larga intesa utile ed unire un eventuale coalizione di Governo a garanzia dello Stivale. La Politica ancora una volta getta la  spugna e manifesta la sua chiara decadenza ideologica. Sono sempre gli stessi Burattinai a gestire il sistema di Potere e le Lobby. A livello internazionale si parla di società partecipata e di cittadino del mondo, sarà vero? La storia ci insegna come tanti inganni fatti verso il popolo Italiano, hanno creato il disagio di oggi, caratterizzato da una disoccupazione record e da tante illusioni che si fondano in una pressione fiscale del 51%. Le aziende muoiono con una frequenza indescrivibile , chi si è affidato allo stato per vivere, muore sotto l’onta dei mancati rimborsi Pubblici (15,6 anni).  Una realtà che inquina anche l’elezione del Presidente della Repubblica con i soliti soldatini di Piombo raccolti negli anni della vecchia politica per rappresentare ancora una volta l’Italia. La preoccupazione dei partiti oggi si fonda su obbiettivi personalistici che tendono a piazzare al Colle un loro Uomo. Il ruolo del Presidente della Repubblica,infatti, è cambiato radicalmente negli ultimi anni rispetto alla carta del 1948 e passa da una mera funzione Notaristica ad una ruolo altamente Politico che supera quello di sola garanzia. Questo i partiti lo hanno capito. Guardando le Democrazie che si rispettano e garanti del popolo, come quella Americana , oggi vedono l’elezione del loro Presidente, con suffragio popolare in attenzione di un sistema politico-sociale che non rappresenta lo stadio supremo della classica democrazia borghese, ma la volontà comune. Il cambiamento dell’Italia parte ,invece, dalle solite candidature che vedono per il centrosinistra (PD, Sel, PSI, CD) l’ex premier Romano Prodi, che ricompare dopo la grande scelta dell’Euro ed il trattato di Lisbona. Altro candidato papabile Massimo D’Alema. Nel polo di centrodestra (PDL, Lega, Destra, MIR e altri),invece,  unico candidato Silvio Berlusconi con la riserva Gianni Letta. Per i Montiani  troviamo Anna Maria Cancilleri ed Emma Bonino ed infine il Movimento 5 Stelle propone del Premio Nobel Dario Fo. Tra questi una candidatura sicura quella di Romano Prodi già condivisa da più partiti.

                                                                                                   Di Maurizio Cirignotta

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