Reti di trasmissione energetica, occhiali o tubi in acciaio.
Chiunque avesse puntato sulle aziende leader di questi settori
raccoglierebbe a Piazza Affari un investimento più che raddoppiato.
Secondo Il Sole 24 Ore a garantire il miglior rendimento è ancora Terna, la società guidata da Flavio Cattaneo, che mette a segno un ritorno complessivo dell'investimento del 163% con un andamento sui listini che segna +68%.
Reti
di trasmissione energetica, occhiali o tubi in acciaio. Chiunque avesse
puntato sulle aziende leader di questi settori quando la crisi era
ancora lontana raccoglierebbe a Piazza Affari un investimento più che
raddoppiato. Basta guardare i dati (su fonte Bloomberg) che indicano il
total shareholder return (misura del valore creato da un'impresa per i
propri azionisti che somma i guadagni della performance di Borsa ai
dividendi pagati) da gennaio 2006 ad oggi per le maggiori quotate: a
garantire il miglior rendimento è Terna, la società, guidata da Flavio Cattaneo,
che gestisce la rete elettrica nazionale e che mette a segno un ritorno
complessivo dell'investimento del 163% con un andamento sui listini che
segna +68%. Cresce del 119%, invece, un leader del made in Italy come
Luxottica (aiutato da un +90% in Borsa), mentre poco più sotto (ma
garantendo comunque il raddoppio dell'investimento) ci sono Snam (106%
di Tsr con +30% sui listini) e Tenaris (100% con un +73% di performance
in Borsa).
Insomma in sei anni e mezzo certamente turbolenti chi
ha creato maggior valore per gli azionisti sono le eccellenze della moda
e le reti e i servizi per l'energia, come dimostra anche il buon
posizionamento di Saipem (82% di total shareholder return con una
crescita del 55% sui listini). Una tendenza evidenziata non solo nel
lungo periodo - capace di depurare i risultati dalle fluttuazioni di
borsa e dalla crisi finanziaria - ma anche nel breve. Certo se
analizziamo i dati del solo 2013 si vede come il recupero borsistico di
alcuni settori abbia trainato titoli più penalizzati in un arco lungo di
tempo (i big bancari come Unicredit e Intesa a fronte di un ritorno
totale negativo dal 2006 ad oggi, segnato rispettivamente un +20 e un
+16% da inizio anno), ma il settore amplio dell'energia e delle utility
tiene: escludendo infatti il +33% nella creazione di valore totale messo
a segno ancora una volta da Luxottica (grazie a un +31% sui listini da
inizio anno), troviamo di seguito titoli come Enel GP (+18% di ritorno
complessivo grazie al +16% di Borsa) e ancora una volta Terna che fa
segnare +16,3% sia a Piazza Affari che in termini di total shareholder
return.
La società del resto si posiziona fra le prime in termini
di rendimento di Borsa e di creazione di valore per gli azionisti anche
se si guarda al 2012, quando il gestore della rete elettrica ha fatto
segnare un Tsr del 25%, dato superiore a quello di altri big del settore
energetico: Enel per esempio conta con un total shareholder return del
6,9% nel 2012 con un dato che diventa negativo del 6,2% nel 2013; Eni,
invece passa dal 22% dello scorso anno al 3,8% di quest'anno.
FONTE: Il Sole 24 Ore
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