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lunedì 10 giugno 2013

IL "PAGADEBIT", GENEROSO VINO CONTRO LA CRISI, TORNA IN AUGE A RIOLO TERME






Riolo Terme, 11 giugno 2013 – Cosa non si farebbe per superare senza problemi ed in scioltezza i lunghi periodi di crisi che da mesi stanno incidendo su quasi tutte le attività economiche e produttive della Penisola! Allo spirito di adattamento e di ricerca non si è sottratta l'Azienda Agricola di Riolo Terme titolare anche della Cantina Dadè gestita da Cesare, Giuseppe e Francesco Dalmonte. Conduzione strettamente domestica, nonostante l'estensione di circa cento ettari,  con il coinvolgimento di tutti i familiari anche per la commercializzazione e la vendita di prodotti provenienti esclusivamente dalle proprie culture. L'Azienda Agricola Dalmonte, tra le più antiche d'Italia vantando una tradizione contadina che si perde nel tempo (il primo insediamento della famiglia, podere Le Ripe, risalirebbe attorno al XV secolo nel cuore della Romagna Occidentale), vanta vitigni tipici locali come l'Albana, il Sangiovese ed il Trebbiano, oltre al Sauvignon ed il Bianco Famoso, quest'ultimo tornato a far parlare di sé da pochissimi anni. Tornando alla congiuntura negativa che l'Italia sta soffrendo, non è un caso se la Cantina Dadè ha tirato fuori dal cassetto il "Pagadebito" o "Pagadebit", nome che è tutto un programma e che serve appunto per esorcizzare il momento poco felice dell'economia regionale, nazionale e continentale. Indubbiamente singolare l'origine del nome di questo vino che di certo, nei tempi andati, era d'aiuto ai coltivatori al fine di saldare i debiti accumulati nel corso delle stagioni precedenti. Infatti, il "Pagadebit" (termine dialettale) è un vino secco generoso autoctono della Romagna collinare e resistente anche a condizioni climatiche particolarmente avverse. Una garanzia appunto per la vendemmia, successiva vinificazione e commercializzazione. Ottime prerogative per conseguire dei buoni incassi da utilizzare appunto per gli impegni aziendali. Insomma, "Pagadebit".

                                   

                                                                  Alfonso Aloisi


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