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sabato 17 agosto 2013

Incidente gondola a Venezia. C'e' da aver paura?

Firenze, 17 agosto 2013. Oggi, a Venezia, in uno scontro tra una gondola e un vaporetto e' morto un turista e una bimba di tre anni e' rimasta ferita. Ieri in quella citta' c'ero anch'io, come turista, per farla conoscere a mia figlia di sette anni. Ci siamo rimasti due giorni e, oltre alle lunghe camminate, abbiamo usato i troppo costosi vaporetti per godere al meglio tutto cio' che la citta' offre. E due volte, entrambe sulla linea 2, ho avuto forte apprensione che' qualcosa di terribile potesse accadere, per cui mi preparavo al peggio guardandomi intorno si' da essere tempestivamente pronto a tutto, tenendomi ben stretta la bimba. Babbo apprensivo e un po' catastrofista? E' quello che ho pensato entrambe le volte che sono sceso da questi due vaporetti. Ma leggendo quanto accaduto oggi, forse non avevo tutti i torti. Si tratta di due viaggi:
- il primo verso le 15 da "Ferrovia" a "San Marco", con il vaporetto strapieno tant'e' che l'addetto alla gestione dell'approdo aveva bloccato l'accesso a diverse persone, dove, anche per l'incivilta' di una passeggera che faceva la finta tonta, ho temuto piu' volte di essere buttato in acqua: le ho detto che l'ingombrante e grosso zaino che aveva sulle spalle doveva metterlo in terra; esauriti i miei sistemi di comunicazione in italiano, inglese, francese e spagnolo, non conoscendo altri idiomi sono passato alla gesticolazione indicando i cartelli che vietavano quel tipo di comportamento a bordo; niente da fare; ho chiesto l'intervento dell'addetto che glielo ha ripetuto solo in inglese e coi gesti, ma niente da fare e, giustamente, l'addetto aveva da gestire gli approdi e la marea di persone che, tra l'altro, mi facevano anche temere il rovesciamento del vaporetto, per cui a mia figlia ho detto che in qualunque caso, di tenersi attaccata al mio collo che avrei cercato di raggiungere a nuoto la riva, altri traghetti, gondole e motoscafi permettendo... e sperando di non dover lottare con le numerosissime bottiglie di plastica che galleggiavano ovunque. La bimba, impaurita, mi ha chiesto se non era il caso di scendere e proseguire a piedi, ma eravamo sugli approdi della Giudecca, per cui non avevamo alternativa al vaporetto. Babbo apprensivo e catastrofista? Mah!
- il secondo, arrivato incolume a San Marco dove ho ripreso il bagaglio lasciato in albergo, verso le 16,45, direzione "Ferrovie". Passeggeri pigiati come sardine anche li', con ondeggiamenti del battello che mi facevano sempre temere il peggio, ma avevo conquistato un posto piu' felice di quello precedente e il percorso, rispetto al precedente, era piu' breve e mi sono anche "distratto", sempre con la bimba avvinghiata a me a 'mo di koala, conversando con una signora franco-vietnamita che, anch'essa avvinghiata alle sue bimbe, mi commentava in modo negativo il ridondante inquinamento dei canali. La grossa paura l'ho avuta proprio dove oggi e' avvenuto l'incidente mortale, paura di collisione per l'abbondante traffico, consolandomi in continuazione pensando alla bravura dei vari guidatori dei natanti, gondole o scafi a motore che fossero. Arrivati a destinazione, posati i piedi sul molo, la bimba mi ha inviato uno sguardo di liberazione e rilassamento che io, fradicio di
sudore per il caldo, lo stress e le preoccupazioni, ho ricambiato con un profondo sorriso.

Ok, Venezia -detto da uno come me che vive da 40 anni a Firenze, nel centro- merita queste e altre difficolta' per essere anche solo assaggiata, come ho fatto gustare alla mia bimba di sette anni (particolarmente colpita, piu' che dalla maestosita' di piazza San Marco e del resto, da contenuti, e organizzazione degli stessi, come quelli della Fondazione Cini a San Giorgio, che brilla anche per poter essere goduta senza la calca umana). Ma forse, e lo dico solo da turista un po' piu' attento, pur essendo stato a Venezia piu' volte per motivi non turistici, le osservazioni che ho riportato potrebbero servire agli addetti ai lavori per non doversi scusare un'altra volta per tragedie come quella di oggi. E, per favore, non fatelo magari pensando al numero chiuso o alla tassa di ingresso "salata" come quella per l'uso dei vaporetti.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori


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Andrea Pietrarota
Cavaliere al merito della Repubblica Italiana

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sociologo della comunicazione, giornalista e consulente di comunicazione integrata
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