Il disagio dell’economia
italiana determina nell’ultimo periodo scelte diverse rispetto al passato nel
capitolo istruzione. I dati del 2013 emessi ultimamente dal Centro Studi
e Ricerche Sociologiche "Antonella Di Benedetto" di Krls Network of
Business Ethics, propongono un calo delle immatricolazioni a livello nazionale ed un aumento del 5%
rispetto al 2012 delle immatricolazioni all’estero. La ricerca ha evidenziato
che 1 studente su 2 vorrebbe studiare in Spagna, Gran Bretagna, Germania e
Svizzera, mentre 2 studenti su 3 sognano
di studiare negli Stati Uniti. I migliori studenti universitari italiani
posseggono almeno una laurea conseguita all'estero. Sono 259 gli studenti geni
italiani con più lauree. Un dato particolarmente basso se confrontato con gli
studenti degli altri Stati dell'Unione Europea: in Germania i plurilaureati
sono 526, in Spagna 503, in Francia 486, in Gran Bretagna 474. In Italia sono
solo 21 gli studenti che hanno conseguito 5 lauree magistrali e 238 hanno
conseguito 4 lauree magistrali per un
totale di 259 geni. Le origini dei geni italiani sono al 45% meridionali, mentre il 32% proviene dal settentrione. Gli
studenti che si approcciano alla formazione estera hanno, in alcuni paesi, l’opportunità
di entrare senza selezione con la chiara speranza di un contratto di docente
straordinario a tempo indeterminato ed una maggiore assistenza tutoriale collegata
al sistema dei college. Passando invece dal pianeta Università alle Scuole italiane di 2° e 1° grado, le famiglie
si impattano sulla problematica del costo dei libri. Il boom dell’acquisto di
libri e dizionari riciclati, passa da 36% dell’anno scorso ai 52% di quest’anno.
In pratica, 1 italiano su 2 è costretto ad acquistare libri riciclati per i
figli. Questo è il vero segnale della
povertà in cui sono stati buttati gli Italiani ,(fonte : Centro Studi e
Ricerche Sociologiche " Antonella Di Benedetto" di Krls Network of
Business Ethics),gli orientamenti in tal senso delle famiglie è nel 48% dei
casi dovuto a ristrettezze economiche .
Una contrapposizione che opera a sfavore del sistema di diritto
caratterizzato dalla scuola dell’obbligo e dall’atteggiamento dei governi che
in pratica non aiuta le famiglie a sopperire all’oneroso costo. I libri
scolastici vengono riciclati perché non servono più secondo 17% delle persone
coinvolte nel sondaggio, o per esigenze economiche (39%) o semplicemente perché
non erano piaciuti (44%) negli anni scorsi agli insegnanti. In Italia alcune
città come: Napoli, Aosta, Pescara, Brindisi, Roma, Udine, Venezia, Verona,
Prato, Caserta, Bari, Salerno e Campobasso si sono attrezzate per la vendita di libri riciclati, con sconti mediamente del
50%, mentre Milano, Imperia, Torino, Firenze, Cagliari, Genova, Bologna, Terni,
Rieti, Potenza e Isernia sono tra le città dove il risparmio non supera il 40%.
I maggiori affari si fanno sul web dove è possibile acquistare libri ricicla ti
con sconti che vanno dal 70% all'80%. Un
processo tutto italiano che oggi continua anche sull’onda della crisi supporta
il cambiamento radicale delle scelte operate dalle famiglie.
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