L'orrore non ha limite. Negli scontri in Egitto nella Piazza Tahrir, giovedì, dieci uomini avrebbero raccattato più di 20 cuccioli di cane e iniziato a versare benzina su di loro per buttarli sull'esercito.
Un'associazione americana dei diritti degli animali ha riferito che queste palle di fuoco volanti erano cuccioli utilizzati come armi. Sono riusciti a salvarne solo tre, tutti di 12 settimane.
Secondo l'Huffington Post, un attivista animalista in Egitto ha contattato un membro dell'associazione «Pet ResQ Inc.», per inviare i cuccioli nel New Jersey per farli adottare.
Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", associazione da anni impegnata anche nella difesa dei diritti degli animali, c'è poco da commentare. Nel momento in cui un Paese vive il dramma della guerra civile episodi di violenza del genere sono all'ordine del giorno perché la bestialità dell'uomo nei confronti dell'uomo può arrivare a fatti anche peggiori, figurarsi nei confronti degli animali che arrivano ad essere trattati come oggetti.
Non resta che sperare che la comunità internazionale contribuisca ad un processo che riporti la pace nel paese delle piramidi e che le autorità locali impediscano e censurino il ripetersi di fatti analoghi.
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