Ministro Lorenzin: "Ministero in prima linea per favorire la presa in carico dei soggetti vittime di violenza".
L'importanza di percorsi di accoglienza e cura:
il Protocollo "Percorso rosa bianca"
In occasione della "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" che si celebrerà domani, 25 novembre, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, evidenziando il ruolo importante dei Pronto Soccorso quali luoghi di prima accoglienza e assistenza nei confronti delle persone che subiscono violenze, ha dichiarato:
"Il Ministero della Salute è in prima linea per identificare tutte le azioni necessarie per favorire la presa in carico dei soggetti fragili vittime di violenza: donne, ma anche bambini ed anziani. In sinergia con gli attori istituzionali dell'apposita Task force interministeriale, siamo parte attiva per promuovere l'adozione, su tutto il territorio nazionale, di modelli di assistenza e sostegno alle vittime attraverso reti operative territoriali che forniscano risposte integrate e quindi più efficaci. Lavorando in rete si possono infatti realizzare al meglio azioni congiunte, tempestive ed uniformi per prevenire e contrastare questo fenomeno e migliorare l'assistenza e la tutela delle vittime di violenza. Voglio sottolineare che quello della violenza non è un tema di genere ma di civiltà e che come Ministro della Salute lo sento ancora di più perché la salute della donna, ma anche degli altri soggetti che sono oggetto di violenza, passa attraverso le strutture sanitarie pubbliche e, tra queste, i Pronto Soccorso. E' qui che più frequentemente è possibile intercettare le vittime e attivare la rete operativa territoriale perché è qui che si rivolgono le persone che hanno bisogno di cure ed è qui che si affrontano i casi più drammatici. Ancora troppo spesso però gli operatori di Pronto Soccorso accolgono donne che dichiarano di essere scivolate nella doccia o per le scale, riconoscendo invece segni evidenti di traumi di altra natura. E' necessario quindi avviare modelli di intervento per una presa in carico delle vittime di violenza non solo da un punto di vista sanitario ma anche psicologico e legale, per una "cura della persona" nella sua globalità che faccia emergere la consapevolezza del fenomeno della violenza domestica allo scopo di spezzare una catena e prevenire successivi episodi.
In alcune realtà territoriali sono stati realizzati interessanti progetti per la presa in carico delle vittime di violenza: non solo donne, ma anche tutte le altre persone in condizioni di vulnerabilità per ragioni psicologiche o fisiche, quindi bambini, anziani e coloro che sono vittime di discriminazioni. Nello specifico, presso alcuni Pronto soccorsi è stato sperimentato un percorso di accesso riservato alle vittime di violenza, con la predisposizione di un luogo dedicato all'accoglienza e alla loro presa in carico, in cui possano sentirsi protette, comprese ed aiutate da persone formate e competenti, in grado di interagire tra di loro in modo sinergico e sequenziale secondo quanto previsto da uno specifico protocollo che prevede un lavoro di squadra dei diversi operatori (operatori socio-sanitari, forze dell'ordine, volontari del soccorso, operatori centri antiviolenza). Ovviamente la formazione di tutte le professionalità coinvolte nella presa in carico delle vittime, deve essere sistematica, mirata ed integrata, pur nel rispetto degli specifici ambiti di competenza.
In considerazione dei risultati positivi ottenuti da progetti già sviluppati in alcune realtà territoriali, il Ministero della Salute sta lavorando con le altre amministrazioni competenti per giungere alla condivisione del Protocollo "Percorso rosa bianca" volto a dare omogeneità e armonizzazione a tutti i progetti virtuosi già esistenti sul territorio nazionale con evidente vantaggio sia delle vittime di violenza che degli operatori che le prendono in carico.
Naturalmente la promozione e la tutela della salute delle donne più in generale rappresenta un obiettivo strategico e prioritario e un investimento per il miglioramento dello stato di salute del Paese. Il nostro sistema sanitario mette infatti a disposizione di tutte le donne, italiane e straniere, una rete di servizi sul territorio, ospedalieri ed ambulatoriali, socio-sanitari e socio-assistenziali, anche attraverso strutture facenti capo al settore Materno Infantile".
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