Novembre 2013 – "È stata davvero una bella esperienza perché ci ha consentito di conoscere tante piccole comunità molto interessate alla valorizzazione del territorio e capaci di vivere in modo solidale". Così commenta Luca Gianotti, una delle guide de La Compagnia dei Cammini che ha organizzato e partecipato al viaggio evento Compagni di Cammino (reportage).
Un cammino, un viaggio lento e meditato, che ha condotto 15 viandanti, 4 asinelli e un gruppo di amici che si è unito al gruppo, alla scoperta di realtà che hanno deciso di valorizzare e investire sul loro patrimonio più grande, il territorio. In nove gioni, tra Emilia Romagna e Toscana, La Compagnia dei Cammini ha incontrato molte eccellenze italiane: associazioni ed enti che si occupano della tutela e della valorizzazione di Parchi e antiche vie di pellegrinaggio, istituzioni locali che puntano alla riscoperta di tradizioni e prodotti dimenticati e singoli cittadini che hanno deciso di cambiare stile di vita optando per la sostenibilità ambientale e sociale.
Partito da Santa Sofia (FC), il viaggio in cammino si è svolto lungo l'Antica via di Stade per poi concludersi a Firenze, a Palazzo Vecchio, dove sono stati accolti dall'Amministrazione Locale. "Abbiamo voluto terminare il viaggio a Firenze perché questa città e la Toscana sono il crocevia di tante antiche vie utilizzate in passato dai pellegrini, alcune note come la Francigena, altre meno, come la Via Germanica di Stade o la via Ghibellina - continua Luca Gianotti - Negli ultimi anni è cresciuto l'interesse nei confronti di questo tipo di viaggi, vissuto da molti come una cura disintossicante dalla fretta e dallo stress della società attuale. Ma che rappresenta anche un'esperienza umana davvero significativa".
La Compagnia dei Cammini, infatti, attraverso un calendario di viaggi che propone durante tutto l'anno in Italia e nel Mediterraneo, promuove la cultura della lentezza e del ritorno ad una dimensione di vita più umana e responsabile. Anche l'esperienza di Compagni di Cammino ha fatto emergere quanto sia sempre più forte la consapevolezza che l'Italia può ripartire se saprà riconoscere e mettere a frutto l'immenso patrimonio che custodisce nella sua cultura, le sue tradizioni e il suo territorio.
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