A distanza di 68 anni ricorre il 27 di gennaio 2014 il
ricordo di una memoria collegata alla tragedia dell’olocausto che iniziò con l’apertura
dei cancelli di Auschwitz nel 1945 . Circa 6 milioni i morti che hanno rappresentato uno dei giorni più bui
della storia del XXI secolo. Un’idea frutto di una follia delirante di Hitler che cercò di distruggere la grande potenza
economica e monetaria che gli ebrei avevano creato. Il nazismo frutto dell’orgoglio
tedesco dell’epoca vide l’ascesa al potere di Adolf Hitler a cancelliere, l’odio
antisemita si alimentò per colpa di un fanatico antisemita Julius Streicher che
favorì all’interno di un’idea collettiva
nazista la rivista Der Stùrmer aprì la strada verso l’odio razziale e l’inizio
della Shoah. Sei anni di buio sacrificale quelli che vanno dal 1939 al 1945
quando si attuò la “soluzione finale” dettata dallo stesso Hitler con un’accelerazione
diabolica che doveva portare alla distruzione totale degli “indesiderabili”. Con gli ebrei soffrirono
la persecuzione di massa anche gli omosessuali, gli oppositori politici , i Rom,
i Sinti, gli zingari ed i testimoni di Geova, i pentecostali, molti malati di
mente e portatori di handicap. I campi di concentramento si moltiplicarono in
questi anni di attuazione della “soluzione finale”, dovevano infatti essere
uccise più persone in poco tempo e senza usare pallottole, utili per il fronte
orientale. Nacquero le camere a Gas che avevano il compito di riuscire ad
uccidere fino a 250 persone in pochi minuti. Furono sviluppati in questo senso
i campi di Auchwitz-Birkenau che riuscirono ad unire al lavoro schiavistico lo
sterminio sistematico, mentre i campi di Belzec,Sobibòr e Treblinka furono
dedicati solo allo sterminio. Molti gli stratagemmi per rendere credibile lo sterminio
agli occhi del mondo, le docce della morte ne erano l’esempio , invece
dell’acqua diffondevano acido prussico che provocava la morte degli
indesiderati in soli 10-15 minuti, in
altri luoghi di sterminio invece venne usato per le stesse finalità il
monossido di carbonio. I fortunati che riuscivano a sopravvivere venivano
utilizzati per rimuovere i cadaveri di parenti ed amici. Prima del sussurro
finale tutti i poveretti venivano rasati e controllati onde estrarre protesi d’oro
ed altro , i capelli vennero usati nell’industria del feltro. Le cataste umane
cominciarono a diventare montagne che dovevano essere eliminate in modo
repentino, la follia nazista pensò ai forni crematori che riuscivano a bruciare
in poco tempo molte persone lasciando poche tracce visto che le ceneri vennero
anche usate anche nell’industria del sapone. Un olocausto che portò alla morte
di circa 17 milioni di persone di varie etnie. Come il mondo non si sia accorto
di nulla questo ancora oggi non è chiaro , solo alcune testimonianze favorirono
la scrittura nel 1944 di memorie da parte del polacco Raphael Lemkin. Fatti che
oggi sarebbero considerati solo follia della mente umana ma che devono rappresentare
monito per le generazioni future che hanno il compito di lottare per la pace e
l’eguaglianza fra i popoli nel rispetto dei diritti umani.
Di maurizio cirignotta
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