Franco Faggiani, “IL COMANDANTE COLLEONI – TRACCE SOTTO LA NEVE”, Piazzola sul Brenta, Idea Montagna Editoria e Alpinismo, 2013, 232 pagine, 16,50 euro.
Recensire i libri degli amici è sempre piacevole, dal momento che la curiosità e l’affetto si intrecciano via via più strettamente al procedere della lettura. Ciò è ancor più vero per l’ultima fatica di Franco Faggiani, giornalista nato a Roma ma campo base a Milano, come dice lui: un grande esperto di vino e di tanto altro, dalle letture ai viaggi e agli sport di montagna, da cui il sovrappiù di divertimento di cui si diceva.
Protagonista del romanzo è il Comandante Bartolomeo Colleoni, funzionario decisamente atipico del Corpo Forestale e omonimo del grande condottiero del passato, celebre per le sue straordinarie virtù pubbliche e per le ancor più straordinarie – a quanto si dice – virtù private. Attorniato da un manipolo di comprimari molto più singolari di lui, Colleoni è chiamato a seguire un insieme di tracce non sopra, ma sotto la neve: questo il suo unico indizio, poi sviluppato in un crescendo di colpi di scena e di sorprese. Il Comandante arriva così a risolvere un eco-giallo che vede Trento e le sue montagne come incomparabile scenario.
La narrazione parte un po’ lenta, poi pian piano si dipana nelle larghe descrizioni dei luoghi, dei personaggi e degli oggetti (impareggiabile l’inattesa, vecchia Seicento famigliare bicolore), per non parlare delle puntuali osservazioni sui vini, dalla Schiava al Müller Thurgau e al Trento DOC. La lettura acquista velocità e brio nei numerosi dialoghi che si susseguono pagina dopo pagina, segno evidente che l’Autore li predilige alle descrizioni pure e semplici e alle giunture della trama.
L’impressione gradevole, a lettura conclusa, è che il funzionario – filosofo incarni un po’ lo stesso Franco Faggiani: uomo schietto, autentico, con uso di mondo ma sempre vicino alle sue radici profonde, Colleoni si fa apprezzare per quel che è, prima e più che per quel che ha o per quel che fa. Come Franco, per la conoscenza ormai lontana nel tempo che abbiamo di lui.
Per questo concordiamo con la nota editoriale della Casa Editrice quando sottolinea come la scrittura fresca e l’atmosfera dolcemente disincantata de “Il Comandante Colleoni” abbiano tutte le carte in regola per poter generare una serie di volumi successivi a questo.
Un ultimo riconoscimento, doveroso, va alla bella grafica editoriale del libro (impaginazione, margini, scelta dei caratteri), che invita letteralmente a leggere, e a leggere con soddisfazione. Il testo di Franco lo si degusta anche per come si presenta materialmente e visivamente. Un merito non da poco, questo, in un universo di scrittura che sempre più spesso, troppo spesso, ci inchioda a scorrere parole davanti a un triste schermo illuminato.
Piero Valdiserra
Nessun commento:
Posta un commento