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sabato 1 febbraio 2014

MALTEMPO: MIGLIAIA AZIENDE SOTT'ACQUA, SI CONTANO I DANNI


Avviare le procedure per lo stato di calamita’ nei territori colpiti

 

Campagne sott’acqua con migliaia di aziende con i terreni allagati dalla violente precipitazioni che hanno provocato anche esondazioni di numerosi corsi d’acqua. E’ quanto emerge da un  primo monitoraggio della Coldiretti che chiede di avviare le procedure per verificare se esistono le condizioni per la dichiarazione dello stato di calamità nei territori colpiti. L’ondata di maltempo ha colpito sopratutto le regioni del centro Italia, dal Lazio alla Toscana dove sono stati allagati ettari ed ettari di terreni già seminati a grano non sopravviveranno perché l’acqua provoca l’asfissia radicale con una sorta di “soffocamento” e la conseguente perdita del prossimo raccolto.  Allagamenti si registrano un po’ in tutte le aree interessate dalle perturbazioni che hanno colpito anche attrezzature e macchine agricole. A preoccupare - sottolinea la Coldiretti - sono anche le frane e gli smottamenti sulle strade secondarie che impediscono la circolazione con il rischio isolamento per le aree rurali con i problemi per rifornire le stalle con foraggi e mangimi necessari all’alimentazione degli animali. La Coldiretti è impegnata nel monitoraggio e nella stima dei danni la cui conta è destinata a salire quando sarà più chiaro il futuro ed il destino dei raccolti. Siamo di fronte - continua la Coldiretti - ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense ed il repentino passaggio dal sereno al maltempo con vere e proprie bombe d'acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Nell'82 per cento dei Comuni italiani sono presenti aree a rischio idrogeologico per frane e/o alluvioni ed oggi ben 5 milioni di cittadini vivono in zone di pericolo. A questa situazione - denuncia la Coldiretti - non è certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato ha tagliato del 15 per cento le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata. Ogni giorno - conclude la Coldiretti - viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento.

 


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